San Giuseppe modello di ispirazione

Qui per i video di Giuseppe di Nazareth – La vita, le virtù, la gloria

San Giuseppe è il modello e la fonte ispiratrice delle 9 virtù dell’uomo che rende felice il cuore di Dio:

1. CASTO
San Giuseppe è conosciuto nella tradizione della Chiesa come modello di castità. Questa virtù dà all’uomo il dominio di sé, e quindi libertà interiore. L’uomo di Dio deve esercitarsi nella purezza per imparare a non essere trascinato dai suoi impulsi e riuscire così a fare scelte grandi.

2. ONESTO
Dal modo in cui gli altri si riferivano a Gesù, “il figlio del carpentiere” (cfr. Mt 13, 55), capiamo che la professione di suo padre era il riferimento nella città in cui abitavano. Possiamo anche supporre che fosse facile trovarli a Nazareth, trovare la loro casa e la loro bottega, perché non dovevano nascondersi da nessuno. Giuseppe aveva un buon nome, onorava le scadenze e la parola data. L’uomo secondo il cuore di Dio è onesto. Se promette, mantiene. Se sbaglia, assume l’errore. Il suo nome e la sua reputazione sono come la firma della sua persona come un tutt’uno, la sua parola è sempre di onestà.

3. LAVORATORE
La stessa citazione – “il figlio del carpentiere” – può designare una persona che è nota per il suo mestiere; si tratta, quindi, di un ottimo professionista. Giuseppe era un lavoratore di talento. La mascolinità ha un’inclinazione naturale a trovare nel lavoro anche un senso esistenziale, l’impressione che la propria professione sia un’estensione di sé. Spesso nelle opere d’arte – sculture e pitture – vediamo una donna che posa (ferma ed esponendo la propria bellezza) e gli uomini quasi sempre in movimento, che fanno qualcosa. Non immaginiamo un uomo senza lavoro!

4. LOTTATORE
Guardate lo sforzo di San Giuseppe nei primi anni di vita del Bambino Gesù per preservare la vita del Figlio di Dio e di Sua Madre Maria. Giuseppe ha rinunciato a tutto ciò che già aveva per preservare i suoi. L’uomo di Dio è un lottatore. Il Signore invita i Suoi profeti, nella Sacra Scrittura, e li pone costantemente in lotta contro un nemico pubblico, contro forze spirituali; Egli insegna loro a combattere per la loro famiglia, per il loro popolo e per la causa del Regno di Dio.

5. FEDELE
Il fatto che Maria, mentre era promessa sposa di Giuseppe, sia rimasta incinta ha rappresentato per lui una grande prova. Papa Francesco ha parlato a questo proposito di “una prova simile a quella del sacrificio di Abramo”. In entrambi i casi, Dio “ha trovato la fede che cercava e apre una via diversa, una via di amore e di felicità” (22/12/2013). Un uomo deve essere fedele, in primo luogo a Dio, poi a sua moglie e alla sua famiglia. Le tentazioni passano, la fedeltà rende l’uomo forte di spirito. È fedele fino alla fine!

6. CAVALIERE
È difficile non immaginare Giuseppe come un cavaliere, ma alcuni fatti ce lo possono far supporre in modo un po’ più concreto. Ad esempio, quando Gesù a dodici anni si perde nel tempio, è Maria che interroga Gesù, in una società in cui donne e bambini contavano poco. Perché non lo ha fatto Giuseppe? Forse perché la Madre partecipava in modo più intenso al ministero di Cristo, e Giuseppe l’ha capito. L’uomo di Dio è cavaliere, perché associa la sua forza alla sensibilità. È sempre attento e gentile, anche nelle crisi, e non solo nel momento in cui vuole conquistare una donna.

7. MAGNANIMO
“Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto” (Mt 1, 19). Questo versetto dimostra l’essenza del cuore dello sposo di Maria. Venendo a conoscenza della gravidanza della sua promessa sposa, in un primo momento Giuseppe deve aver immaginato che lo avesse tradito, e la legge dei giudei condannava a morte la donna che lo faceva. Pur sentendosi vittima di un’ingiustizia, però, l’intenzione di quest’uomo rivela la sua disposizione a garantire la vita della persona che amava e di un bambino innocente, e per lui questo avrebbe significato rinunciare alla sua falegnameria (la sua fonte di sostentamento), alla sua casa, al suo buon nome, alla sua reputazione in città, compromettendo fose il suo futuro. Magnanimità è bontà di cuore, ma va al di là di questo, è indulgenza con nobiltà. È essere misericordiosi con l’altro fino alle viscere. È essere fedeli, dare il perdono, assumere la miseria dell’altro e fare il bene anche si riceve un male. È avere amore da offrire anche se l’altra persona non lo merita. L’uomo magnanimo è un gigante interiormente, dona non solo ciò che possiede – i suoi talenti, i doni materiali e spirituali -, ma tutto se stesso, se necessario anche la vita. Immaginate Maria quando ha saputo dal suo promesso sposo che aveva intenzione di rinunciare a tutto nella sua vita per amor suo! Immaginate lo sguardo d’amore che deve avergli rivolto! Che bella prova d’amore che Giuseppe ha dato a Maria! Faccio qui un’osservazione: quando ero giovane ho conosciuto ragazzi che avevano denaro, una bella macchina ed erano popolari con le ragazze, ma dalle persone della mia generazione capisco che le donne che oggi sono davvero felici sono quelle che si sono sposate con uomini che dimostravano di avere un cuore buono. Ogni donna merita un uomo buono al suo fianco; in fondo, è quello che sperano. L’uomo dal cuore magnanimo è un segno e un riflesso di Dio su questa terra.

8. SERVO
San Giuseppe ha scelto di essere servo, in primo luogo di Dio. Attraverso i sogni che aveva, ha capito che lì erano gli ordini del Signore, e che era necessario rispettarli. Giuseppe non si è messo a pensare se erano frutto della sua emozione provocata dai fatti che stavano avvenendo. Giuseppe è stato obbediente a Dio in tutto. È stato anche il servo della sua famiglia. La Bibbia dice che la cultura ebraica poneva l’uomo a capo della sua famiglia. Il padre terreno di Gesù ha fatto della sua autorità un servizio ai suoi. Non ha usurpato la sua posizione per ottenere diritti e favori dai membri della sua famiglia. Al contrario, si è sacrificato, ha rinunciato a sé a favore della sposa e del figlio. L’uomo secondo il cuore di Dio capisce che qualsiasi autorità in questo mondo deve essere vista come una responsabilità di amare ed edificare quelli che sono sotto le proprie cure, siano essi familiari o subordinati a livello lavorativo o popolo del Signore. Ma al di sopra di tutto c’è la volontà di Dio.

9. GIUSTO
Tutte le virtù elencate possono essere considerate uno spiegamento di quest’ultima. La Parola definisce Giuseppe “giusto” (cfr. Mt 1, 19). Il significato biblico di questo termine si riferisce a colui che compie e pratica la Legge, sia nei termini giuridici – la persona che è idonea nei confronti dei suoi obblighi civili – che rispetto alla Legge del Signore. Giuseppe era irreprensibile quanto al compimento dei precetti e dei riti religiosi, ma li osservava per un ardente amore per il Signore e non per avere prestigio tra gli uomini. L’uomo deve incantarsi con la Parola e la Legge eterna dell’Altissimo, perché se egli dà a Dio ciò che è di Dio non gli risulterà pesante dare a Cesare ciò che appartiene a Cesare. Essere giusto è essere santo. L’uomo gradito a Dio cerca costantemente la santità.

CONCLUSIONE
Osservate come agisce in queste situazioni, più che le parole che escono dalla sua bocca. San Giuseppe è il modello di ispirazione perché al di sopra di tutto è sempre stato il primo ad avere coraggio quando accadeva qualcosa, o quando Dio gli dava degli ordini. Egli agiva.
San Giuseppe, prega per noi!

di Roberta Sciamplicotti – Fonte: Aleteia, 29/05/2015

 

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