Il Papa all’Expo: no ad un’economia dell’inequità

Papa Francesco è intervenuto al convegno “Idee di Expo” che si è tenuto a Milano il 7 febbraio scorso, con un video messaggio. Il convegno, organizzato in collaborazione con Expo Milano 2015, era incentrato sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.

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Il Papa ha usato parole forti, andando dritto al cuore del problema: “No ad un’economia dell’esclusione e dell’inequità. Questa economia uccide. Attenzione: qui non siamo di fronte solo alla logia dello sfruttamento, ma a quella dello scarto”.

Il Papa ha usato il termine “inequità” che non esiste nel vocabolario italiano, ma che nella sua antitesi al termine “equità” descrive efficacemente la radice della miseria che uccide ed ha ucciso molte persone. (Anche oggi 11 febbraio il quotidiano bollettino di guerra registra 300 morti inghiottiti nel Canale di Sicilia.)

Questo sistema economico votato alla massimizzazione dei profitti, questa rete di relazioni che non fa altro che aumentare sempre di più il divario tra i ricchi e i poveri, deve essere interrotto quanto prima. Altrimenti le conclusioni saranno catastrofiche.

Il richiamo del Papa è ad un cambio di marcia culturale e spirituale mandando in soffitta l’economia liberista che lascia al margine chi non produce secondo le logiche del “pensiero unico” che abbandona al proprio destino una fetta dell’umanità e che spreca, oltre a tonnellate di cibo, anche un immenso capitale umano. E’ il paradosso dell’abbondanza tanto caro a Giovanni Paolo II: “il cibo c’è, è anche troppo, ma non basta per tutti”.

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L’alternativa a questo mondo “inequo” nasce da una nuova politica economica basata sulla dignità della persona umana e dal bene comune, due pilastri definiti dal Papa “fondamentali”.

Il suggerimento sta nel passare dall’ottica di padroni a quella di custodi della terra.

Un compito demandato a tutti ma in modo prioritario a chi governa gli Stati e le loro politiche: “La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità”. Da qui l’invito: “Siate coraggiosi e non abbiate timore a farvi interrogare nei progetti politici ed economici, da un significato più ampio della vita, perchè vi darà forza nel moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo”. 

Ma tutti siamo chiamati a custodire la terra che ci è stata affidata: “La terra ci è stata affidata perchè possa essere per noi madre, capace di dare quanto necessario a ciascuno per vivere. La terra non è un’eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi. La terra chiede rispetto e non violenza o peggio ancora arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita. Non è un impegno esclusivo dei cristiani: riguarda tutti”.  

Guarda il videomessaggio del Papa

 Leggi il testo del video messaggio

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