Il Ministero Straordinario dell’Eucaresta, che supplisce o integra gli altri ministeri istituiti, costituisce un servizio liturgico intimamente connesso con la carità e destinato soprattutto ai malati e alle assemblee numerose.
I ministri straordinari ricevono l’Eucaristia che debbono portare ai fedeli od ai malati direttamente dal parroco o dal vicario.
Chi sono?
I ministri straordinari dell’Eucaristia sono battezzati adulti, uomo o donna, ai quali viene affidato il servizio di portare l’Eucaristia ai malati nelle loro case e di aiutare il sacerdote nella distribuzione durante la celebrazione della Messa.
Il fedele designato come ministro straordinario dell’Eucarestia deve essere debitamente preparato e distinguersi per fede, vita cristiana e condotta morale. Deve impegnarsi per essere all’altezza di questo grande ufficio e coltivare la pietà eucaristica e sia di esempio a tutti i fedeli per il rispetto e la devozione verso il santissimo Sacramento dell’altare.
Come nasce il ministero?
L’istituzione di questo ministero trova la sua ragion d’essere, in primo luogo, nell’attenzione pastorale verso coloro che non possono prendere parte alla celebrazione dell’Eucaristia e che, tuttavia, sono profondamente uniti a Cristo e alla Chiesa mediante la loro sofferenza. In secondo luogo, esso nasce dall’esigenza di aiutare i ministri ordinari nella distribuzione dell’Eucaristia, qualora il numero elevato di fedeli lo richiedesse.
Qual è il suo fondamento?
Il provvedimento che conferisce agli Ordinari del luogo la facoltà di istituire Ministri Straordinari della S. Comunione è l’istruzione “Immensae caritatis”, promulgata dalla Sacra Congregazione per la disciplina dei Sacramenti il 29 gennaio 1973. Dopo aver ribadito l’esigenza di “una partecipazione sempre più viva alla sacramentale efficacia di salvezza” del sacramento dell’Eucaristia, l’Istruzione prosegue: “Perché dunque non restino privi dell’aiuto e del conforto di questo Sacramento i fedeli che, in stato di grazia e animati da buone disposizioni, desiderano partecipare al banchetto eucaristico, il Sommo Pontefice ha ritenuto opportuno costituire dei ministri straordinari, che possano comunicare se stessi e gli altri fedeli”.
Si specifica, quindi: “Gli Ordinari del luogo hanno la facoltà di permettere che in singoli casi, o per un tempo determinato o, se proprio necessario, anche in modo permanente, una persona idonea, scelta espressamente come ministro straordinario, possa distribuirlo agli altri fedeli e recarlo ai malati a domicilio, nei casi seguenti: a) quando manchino il presbitero, il diacono e l’accolito; b) se il presbitero, il diacono e l’accolito non possono distribuire la santa Comunione, perché impediti da un altro ministero pastorale o perché vecchi o malati; c) se i fedeli desiderosi di fare la santa Comunione sono tanti da far prolungare in modo eccessivo la celebrazione della Messa o la distribuzione dell’Eucaristia fuori della Messa”.