Vuoi diventare educatore ACR?

Da “Il piccolo principe”:

“Per favore, addomesticami” disse la volpe

“Volentieri”, rispose il piccolo principe, “ma non ho molto tempo, però. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose”.

“Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe. “Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”.

“Che cosa bisogna fare?” domandò il piccolo principe…

 

Educatore si diventa: è un cammino in salita, fatto di tappe fondamentali, ma che non si possono mai saltare. Chi si offre per servire come educatore dell’Azione Cattolica deve avere “risolto” il problema della fede, almeno come inizio della sua ricerca religiosa. Si propone per i ragazzi come un educatore cristiano, e cioè come colui/colei che vive le proprie scelte, si interroga sul senso della vita, alla luce della proposta salvifica di Gesù Cristo. Un educatore cristiano ha nella parrocchia il riferimento ordinario per la sua vita spirituale. Saper fare bene l’educatore parrocchiale vuol dire, innanzitutto, capire la bellezza e l’importanza del servizio educativo ai ragazzi, nella comunità cristiana.

Stare con i più piccoli con intenzionalità educativa non è facile. Non lo era duemila anni fa per gli apostoli e non lo è oggi per noi, discepoli e apostoli del Signore Gesù del terzo millennio. Fare bene l’educatore in una parrocchia, implica l’impegno a camminare, innanzitutto, nella crescita personale. Educare alla fede significa, infatti, essere testimoni dell’incontro con Gesù e avere la possibilità e la capacità di raccontarlo agli altri, con le parole e la vita di ogni giorno. Fare bene l’educatore esige una certa preparazione e competenza. Non basta la buona volontà: è necessario conoscere la proposta educativa della Parrocchia,  farla propria rendendola concreta ed efficace.

All’educatore ACR si chiede di saper curare il rapporto con gli altri educatori, con i ragazzi e con le famiglie per costruire un cammino di cooperazione, condivisione e di crescita spirituale. L’educatore ACR oltre ad essere un esempio, un modello da seguire per i ragazzi dell’ACR, è un esempio anche per gli altri educatori, che svolgono con lui il servizio, e per i giovani della comunità di cui fa parte. All’educatore viene chiesto di mettersi in gioco e di rendersi disponibile qualora ci sia qualcosa da organizzare, di portare avanti con serietà gli impegni presi, testimoniando con orgoglio ed entusiasmo i valori cristiani. Viene chiesto di curare la propria formazione cristiana, associativa e pedagogica.  Il cammino di formazione degli educatori si colloca in un contesto ben preciso: nasce dall’esperienza di giovani e adulti, impegnati nel servire la crescita nella fede di bambini e ragazzi con uno stile ben preciso maturato nell’Azione Cattolica. La partecipazione alla messa è fondamentale per un educazione alla vita cristiana. Gli impegni nel corso dell’anno pastorale sono noti a tutti, se qualcuno avesse delle problematiche nel parteciparvi è invitato a confrontarsi con i responsabili ACR.

Ci sono alcuni appuntamenti nel corso dell’anno associativo, sia con l’AC parrocchiale, sia con l’AC diocesana a cui si richiede di partecipare perché importanti e fondamentali nella vita della nostra associazione:
‐ Festa del Ciao (ad Ottobre, all’oratorio)
‐ Festa dell’Adesione (8 dicembre, in parrocchia)
‐ Carnevale ACR (solitamente a Febbraio, all’oratorio)
‐ Festa unitaria zonale dell’AC (aprile-maggio)
‐ Festa unitaria diocesana (fine Maggio)

 

 

ACR è

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