Terremoto in Nepal – la nostra vicinanza

L’ENTITA’ DELLA TRAGEDIA

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Uno spaventoso terremoto di magnitudo 7,9 ha devastato il Nepal lo scorso sabato 25 aprile, uccidendo migliaia di persone e lasciando nella disperazione milioni di bambini  e le loro famiglie. I sopravvissuti non hanno più nulla e contano sul sostegno degli aiuti umanitari per andare avanti.

Il bilancio delle vittime del terremoto  è stato nuovamente aggiornato  il 30 aprile alle 17 locali. I morti secondo il ministero dell’Interno sono ora 5.825, mentre i feriti si attestano a quota 10.866.

Il premier Sushil Koirala  ha dichiarato che potrebbe salire a 10.000 il numero delle vittime del terremoto in Nepal di sabato scorso.

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Stando alle stime del ministero dell’Interno, riferite dal quotidiano The Himalayan Times, i senzatetto sono circa un milione. Secondo il Centro nazionale delle operazioni di emergenza (Neoc), circa 6,6 milioni di persone sono state colpite in varia misura dal sisma in 34 distretti. Diverse località, nelle vallate più remote, sono ancora isolate e non sono state raggiunte dai soccorsi. Il governo stima inoltre che ci siano 400 mila edifici distrutti.

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 Con un sistema fognario gravemente danneggiato, le carcasse di animali in putrefazione tra le macerie e centinaia di migliaia di persone che dormono all’addiaccio, il Nepal deve affrontare il rischio epidemie. Ora  il rischio è di una seconda tragedia simile all’emergenza scoppiata ad Haiti dopo il terremoto del 2010: la diffusione del colera.

LA MOBILITAZIONE

Il direttore di Caritas Nepal, padre Pius Perumana S.J., ha dichiarato: «Si tratta del peggior terremoto di cui ho mai avuto esperienza; le scosse di assestamento sono state molto forti e da quello che possiamo constatare al momento potrebbe trattarsi di una situazione di grave emergenza».
Ci sono moltissimi danni materiali, con il crollo di molti edifici ed altri che presentano crepe. «Grazie al cielo – aggiunge padre Pius – il terremoto si è verificato di giorno e durante una festività, cogliendo quindi molte delle persone all’aperto.
La priorità ora è salvare le persone e cercheremo di provvedere al più presto alla realizzazione di rifugi temporanei ed alla fornitura di beni di primissima assistenza».

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Papa Francesco, nella preghiera del Regina Coeli di domenica, è tornato ad esprimere la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal forte terremoto in Nepal e nei Paesi confinanti.
“Prego per le vittime, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità. Abbiano il sostegno della solidarietà fraterna».

La rete Caritas, seppur in condizioni difficilissime, continua incessantemente la sua azione con la mobilitazione di team dall’India da parte del Catholic Relief Service (Caritas Stati Uniti) e Caritas India in supporto alla Caritas Nepal. La priorità rimane la ricerca dei sopravvissuti e l’assistenza ai senza tetto con beni di prima necessità (acqua e materiale igienico sanitario) e materiali per ripari temporanei (tende e teli). Vi è una preoccupazione particolare per la fasce più vulnerabili quali i minori, gli anziani, i disabili.

Caritas Italiana, da anni presente nell’area anche con propri operatori, esprime vicinanza nella preghiera ed ha messo a disposizione una prima somma di 100.000 euro per fornire il proprio supporto, insieme a tutta la rete di Caritas Internationalis, a fianco delle Caritas locali e delle popolazioni colpite.

IL SOSTEGNO DELLA CHIESA CREMONESE E DELLA COMUNITA’ PARROCCHIALE

La Chiesa Cremonese invita tutti alla preghiera ed alla solidarietà, impegnata a collaborare con la Caritas Italiana nella raccolta di fondi da destinare alle popolazioni colpite dal violento terremoto e in modo particolare alle fasce più vulnerabili quali i minori, gli anziani e i disabili.

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In tal senso la Caritas diocesana ha aperto una apposita sottoscrizione per una raccolta fondi destinata a sostenere gli interventi messi in campo dalla rete Caritas, immediatamente attivata per gli aiuti. Una vicinanza che alla Casa dell’Accoglienza di Cremona ha un significato particolare per la presenza di due giovani nepalesi tra i migranti accolti (in foto con don Antonio Pezzetti).

La Caritas Parrocchiale Santa Marta ha offerto un contributo di 1000 euro.

PER SOSTENERE I PROGETTI NELLA PRIMA FASE DI EMERGENZA:

  • con versamento su conto corrente bancario (Iban: IT 57 H 05156 11400 C C0540005161) intestato a Fondazione San Facio Onuls- Causale: TERREMOTO NEPAL
  • con versamento su conto corrente postale n. 68411503intestati a Fondazione San Facio Onuls- Causale: TERREMOTO NEPAL
  • direttamente dal sito internet di Caritas Cremonese  http://www.caritascremonese.it/static/donazione.php

Offerte raccolte durante la Messa Domenicale o consegnate consegnate direttamente in Parrocchia

IL BAMBINO RITROVATO IN MEZZO ALLE MACERIE DEL TERREMOTO

(Kathmandu Today)

E’ già divenuto il simbolo del terremoto in Nepal, il bimbo di 4 mesi estratto ancora vivo dalle macerie dopo ben 22 ore dal sisma

Un piccolo miracolo restituisce un po’ di sollievo nel cuore del Nepal devastato dal terremoto: un neonato di quattro mesi è stato trovato vivo dopo essere rimasto per 22 ore sepolto sotto le macerie. E le foto del piccolo sopravvissuto sono state subito condivise in tutto il mondo, destinate a diventare un simbolo di speranza in mezzo a tanta morte e distruzione.

(Kathmandu Today)

(Kathmandu Today)

(Kathmandu Today)

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