Spesso ascoltando le risposte dei bambini a catechismo, mi tornano alla mente le parole del Vangelo “Se non ritornerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli”
Farsi bambini significa rinunciare alla superbia, alla sufficienza, riconoscere che, per imparare a camminare e perseverare nel cammino, da soli non possiamo nulla, ma abbiamo bisogno della grazia, del potere di Dio nostro Padre. Essere piccoli significa abbandonarsi come sanno abbandonarsi i bambini, credere come credono i bambini, pregare come pregano i bambini. E tutte queste cose le impariamo nella preghiera rivolta al Santissimo Sacramento e a Maria.
All’inizio di marzo l’emittente Sat 7 Arabic ha realizzato un servizio tra i cristiani iracheni rifugiati e fuggiti da Qaraqosh a causa delle violenze dell’Isis. Questa è l’intervista sottotitolata in italiano a una bambina, Myriam.
Non lasciamo soli questi nostri fratelli. Rompiamo almeno il silenzio con la nostra preghiera e chiediamo alle autorità di intervenire, al di là degli interessi economici che possono avere, perché cessino progetti di creare odio e divisione, cessino le uccisioni e le persecuzioni.
Una testimonianza, quella dei martiri, più eloquente di molte parole, che certo si contrappone a quel silenzio dell’Europa che, come richiamato da Papa Francesco il Venerdì Santo al Colosseo, rischia di diventare un silenzio complice.