Preti ai quali vogliamo bene

Preti che tengono aperte le nostre chiese, che celebrano i sacramenti e che diamo spesso per scontati.

Uomini con tutto il loro carico di difetti, di paure, di pesi, di contraddizioni. Uomini di cui ogni tanto ci lamentiamo, che talvolta aiutiamo, e da cui talvolta siamo aiutati. Uomini che hanno risposto “sí” “eccomi”alla chiamata del Signore. Preti ordinari, preti che trovi in confessionale. Preti che magari predicano troppo o troppo poco, ma che alla domenica celebrano due messe e più.

Preti che sono talvolta scherniti e criticati, che forse non hanno sempre la parola giusta, la voglia di aprire la porta, la forza di sostenere il prossimo. Preti che magari sentono i morsi della solitudine, il timore dell’isolamento, la fatica della fraternità. Preti che forse avvertono il peso dell’obbedienza, il costo della povertà, lo sforzo della castità. Preti accusati ingiustamente di essere tutti uguali, quando un Giuda tradisce o si macchia di colpe gravi. Preti che invece rimangono fedeli al Vangelo e che non disobbediscono al loro vescovo né al papa. Preti che con costanza e coraggio ogni giorno proclamano la Parola di Dio che è Verità.

Preti che ci sono. E che permettono a chi si avvicina loro di ricevere il perdono di Dio e il nutrimento del suo corpo. Perché Cristo così ha deciso di rendersi presente: tramite le loro mani, il loro cuore, la loro vita. Preti di pianura, che né abitano le vette della grazia, né i bassifondi del peccato. Preti di pianura e in pianura, si sa, vive la maggior parte della gente. In pianura, in fondo, abitiamo tutti noi, che spesso abbiamo tante pretese da caricare sulle spalle di questi uomini. Preti quotidiani, che paragoniamo sempre al Buon Pastore: un metro di giudizio alto, che anche loro conoscono e a cui, tra mille impegni, poco tempo e qualche disillusione, cercano di assomigliare. E al quale hanno donato la vita.

Preti feriali, come siamo noi, con le nostre luci e le nostre ombre. Preti ai quali vogliamo bene. Preti quotidiani, come è la fede cristiana: una fede per gente impastata di grano e zizzania. Preti scelti da un Dio che ama stare tra la gente.

I sacerdoti ordinati, nell’esercizio del ministero sacro, parlano e agiscono non per autorità propria e neppure per mandato o per delega della comunità, ma in Persona di Cristo Capo e a nome della Chiesa per il bene delle anime. Pertanto il sacerdozio ministeriale si differenzia essenzialmente, e non solo per grado, dal sacerdozio comune dei fedeli, a servizio del quale Cristo l’ha istituito. Il carattere sacramentale che distingue i sacerdoti, in virtù dell’Ordine ricevuto, fa sì che la loro presenza e il loro ministero siano unici, necessari e insostituibili.

Sacerdoti

Dedichiamo un pensiero a questi preti e dedichiamo loro una preghiera. Diciamo grazie ai nostri preti:

Grazie di esserci. Grazie di testimoniare che Dio ci chiama e ci ama anche se imperfetti. Grazie di sapere testimoniare, nel momento della prova, che vale la pena seguire Gesù Cristo. Fino alla fine, se necessario.

Grazie ai nostri preti perché celebrano ogni giorno l’Eucaristia e la Penitenza: senza questi sacramenti, infatti, non cresce la Chiesa, non si edifica il Corpo del Salvatore della storia.

Grazie ai nostri preti perché non dicono il loro pensiero ma la sana fede cattolica. In particolare seguendo le loro indicazioni siamo certi di seguire la volontà di Dio.

Grazie ai nostri preti perché dedicano ogni sforzo, intelligenza e creatività a radunare un popolo, a incoraggiarlo, valorizzando la tradizione, insegnando la liturgia millenaria.

Grazie ai nostri preti perché si lasciano educare dalla varietà dei carismi che lo Spirito suscita.

Grazie ai nostri preti perché l’offerta quotidiana della propria carne, anche nel livello dell’affettività li rende liberi di aderire al Vangelo di fronte a tutti e a tutto.

Grazie ai nostri preti perché ogni giorno cercano di convertire il giudizio corrente nel giudizio della chiesa che valuta qual è la via veramente umana e cristiana.

Grazie ai nostri preti perché l’unico interesse che hanno è che la Chiesa sia visibile, perché ogni uomo possa incontrare Cristo e, di fronte a Lui, decidere il destino eterno della vita.

La Santa Chiesa può solo gioire e ringraziare Dio di averle donato dei preti che quando agiscono sono certi di non interpretare il compito loro affidato, ma di trasmettere il Vangelo com’è, con la creatività e con i doni di ognuno, ma nella serena e pacifica fedeltà a Cristo.

Andrea

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