“…per sette anni ho implorato dal mio Figlio misericordia per le iniquità degli uomini…
Voglio che tu dica che digiunino a pane e acqua ogni venerdì e che, passato il vespro, celebrino il sabato in riconoscenza per i molti e grandi favori ottenuti dal mio Figlio per mia intercessione. …Confermerò con segni così grandi le tue parole, che nessuno dubiterà che tu hai detto la verità”
Questo è il messaggio portato a Giannetta Varoli dalla Vergine Maria il 26 maggio 1432 quando le apparve al prato Mazzolengo presso Caravaggio alle ore cinque della sera.
Dov’era apparsa la Madonna sgorgò una fonte d’acqua, da allora continuamente attinta, segno dell’abbondanza della grazia divina e della materna intercessione della madre del Signore.
Da allora un afflusso ininterrotto di fedeli e malati segna la storia secolare del Santuario di S. Maria del Fonte in Caravaggio.
La nostra comunità di Mozzanica si reca tradizionalmente in devoto pellegrinaggio al vicino Santuario la seconda domenica dopo Pasqua. Anche quest’anno, dal passaggio a livello in prossimità della stazione ferroviaria, numerosi fedeli si sono messi in cammino dietro la croce verso il Santuario mariano chiedendo a Dio, per intercessione di Maria e dei santi, di fortificare la loro fede e quella dell’intera comunità mozzanichese. Significativo è stato il contributo della banda parrocchiale nel dare solennità al pellegrinaggio e nel favorire il raccoglimento e la partecipazione dei fedeli in preghiera.
Alle 11.30 ha avuto inizio la celebrazione eucaristica presieduta dal Don Giuseppe Bernardi Pirini e concelebrata da altri sacerdoti. Il servizio liturgico è stato affidato ai giovani ministranti della nostra parrocchia coadiuvati da Don Gabriele Mainardi, mentre i canti polifonici sono stati proposti dalla Corale diretta dal maestro Emanuele Magli.
Nella sua articolata omelia Don Giuseppe, ispirandosi alle letture, ha ricordato che se veramente vogliamo vivere anche noi da risorti, dobbiamo cambiare vita ed eliminare energicamente il peccato. Con questo testimonieremo di amare davvero il Signore. San Giovanni lo afferma chiaramente nella seconda lettura: «Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: lo conosco, e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto» L’amore di Dio consiste nell’osservare i suoi Comandamenti, non può essere diversamente. Quando si ama Dio, allora sarà una gioia per noi metter in pratica ciò che Egli insegna, ed evitare risolutamente il peccato. Quando si ama, si fa volentieri la volontà della persona amata. Se io so che Gesù non vuole una cosa, farò di tutto per non farla, costi quel che costi. I Santi avrebbero preferito mille e mille volte la morte piuttosto che commettere un solo peccato. Pensiamo a tanti Martiri, di ieri e di oggi, ai quali i persecutori, per non torturarli e metterli a morte, ordinano di rinnegare la nostra fede in Cristo e di bestemmiare. Ma loro rimangono fedeli a Dio, andando incontro alle più grandi sofferenze e alla morte con viva fede.
Al termine della celebrazione eucaristica i giardini che circondano l’imponente Basilica, con il maestoso viale che vi conduce, gli ampi piazzali e portici hanno offerto ai pellegrini il luogo ideale per la sosta, l’invocazione della guarigione interiore e fisica e il ringraziamento festoso per le numerose grazie ricevute.
Nel pomeriggio, alle ore 14.45, dinanzi al Sacro Speco, è iniziata la recita del Rosario, guidato da Don Giuseppe e Don Gabriele, mentre il luogo sacro si riempiva di fedeli giunti non solo da Mozzanica.
È stato bello ritrovarsi ancora una volta, tutti insieme, in questo santuario dedicato a Maria, la mamma di Gesù, per fare memoria e lodare il Signore dei doni di grazia che ci ha elargito nel cammino di fede fatto quest’anno. Chiediamo a Maria di aiutarci ad essere persone limpide e serene, capaci di ascoltare, aderire e rispondere con fede a Gesù Cristo, nostro Signore. Un arrivederci all’anno prossimo.