Oratorio: Una casa… aperta sulla strada

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Di seguito il messaggio dal Vescovo Antonio agli oratori:

Cari amici degli Oratori e delle nostre comunità, con gioia e fiducia il Vescovo vi saluta tutti all’inizio di un nuovo anno, che sollecita in noi tante speranze. Siamo tutti dentro una storia regolata da calendari, periodi e scadenze. I mesi che ci lasciamo alle spalle ci hanno però imposto anche un’altra logica, e forse ci hanno insegnato qualcosa che non possiamo perdere di vista. Abbiamo attraversato le “zone” di colore diverso con le loro regole e le loro ripercussioni, soprattutto sulle attività educative. Ci siamo ritrovati tutti un po’ più insicuri e meno forti nella programmazione di percorsi e di eventi. Abbiamo dovuto riscoprire altri canali di relazione, altri modi di essere insieme e fare comunque comunità, in cui i nostri Oratori non uscissero di scena come qualcosa di inutile o di ormai sorpassato. Abbiamo rimesso mano con entusiasmo alle attività estive, in un clima decisamente più sereno. E in questi ultimi mesi non è mai mancata una domanda: ha ancora senso fare Oratorio? Come riaprire? Con chi? Per chi? La risposta occorre cercarla insieme, proprio all’inizio di un nuovo percorso. Quello che ci accade e segna nel profondo, non dobbiamo rimuoverlo nella presunzione di tornare automaticamente quelli di prima. Non si torna mai indietro, si guarda sempre avanti, come insegnano il coraggio dei Santi e prima ancora la Parola di Dio. Siamo qui per ri-partire e invitare ancora ragazzi, famiglie ed educatori a esserci. Siamo qui per ridire che l’Oratorio, in mezzo alle mille difficoltà di questo nostro tempo, può essere ancora una casa dalle porte aperte sulla strada, per andare incontro a tutti, un cortile in cui invitare e incontrare la storia di ciascuno, ma soprattutto il volto di una comunità che desidera educare, annunciare il mistero di Gesù, condividere la vita buona del Vangelo. L’Oratorio di oggi e di domani deve essere espressione concreta di Chiesa in uscita! Anche l’Oratorio è laboratorio di familiarità, condivisione e sinodalità. Quest’ultima parola è un po’ tecnica, ma profonda e bella: letteralmente significa cammino fatto insieme. Il Papa ci chiama tutti a scoprirne la necessità e la forza, nel mondo, in Italia e anche nella nostra Chiesa cremonese. Ogni Oratorio è sempre il Cortile dei Sogni, se la comunità o unità pastorale lo ama e cerca le vie per rinnovarlo con entusiasmo! è importante che se ne prenda cura con cuore profetico e libero, coagulando competenze, leggendo bisogni e servendo occasioni di vita. Il Cortile dei Sogni per la nostra Chiesa è anche un’occasione di ripensamento costruttivo, per leggere le trasformazioni che la pastorale educativa e l’Oratorio hanno attraversato in questi decenni. Vi invito sin da subito a cogliere le occasioni che metteremo in campo per completare un percorso che ci sta a cuore, perché specchio del lavoro appassionato di tanti di noi. Nel clima di una ripartenza familiare, condividiamo alcune indicazioni di lavoro che troverete poi sussidiate da appositi materiali. Rimettiamo al centro il nostro “eccomi” di educatori-animatori, perché i ragazzi ne hanno bisogno. Alimentiamolo con la forza della preghiera, l’ascolto della Parola, la celebrazione dei sacramenti. Diamo forma stabile al gruppo educatori: ha molto senso che si ritrovi periodicamente, si formi e diventi luogo di relazioni belle, sincere e sinergiche per un vero progetto educativo, scritto nei cuori e nella fiducia reciproca prima ancora che su fogli di carta. Prestiamo attenzione in particolare agli adolescenti e alla loro sete di vita: essa può nutrirsi anche del Vangelo, che va sempre annunciato e scoperto nella sua insuperabile freschezza di verità. Mettiamocela tutta per offrire spazi e tempi di incontro di qualità, esperienze di valore, forti anche delle collaborazioni tra Oratori, nelle unità pastorali e nelle zone. Raccomando il recupero di occasioni di prolungata residenzialità, magari anche con formule nuove di vita comune, ritagliate sulle esigenze dei giovani, anche di lavoratori e universitari. Per destinare loro un’attenzione di qualità, la collaborazione tra parrocchie può aprire orizzonti nuovi. E non dimentichiamoci di sostenere le iniziative vocazionali diocesane: riprendono il Pozzo di Giacobbe, per ora localizzato a Cremona, e il Gruppo Samuele orientato ai giovani in ricerca. Facciamo cassa di risonanza e discernimento, in sintonia con quanto è generato nella nostra Chiesa. Avremo sicuramente modo di incontrarci di nuovo, nelle varie occasioni diocesane o negli appuntamenti vitali delle vostre comunità. Nella casa dell’Oratorio e lungo la strada. Sin da ora il mio grazie e la mia benedizione.
Buon cammino, a tutta la famiglia dei figli di Dio! 

+ Antonio, vescovo

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