L’invito alla conversione qualifica l’intera predicazione di Gesù: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo” (Mc 1,15). La Quaresima è tradizionalmente il “tempo favorevole” per verificare il proprio cammino di discepolo di Gesù e rinnovare la propria vita convertendosi, ossia volgendo lo sguardo a Lui, ascoltando la sua Parola e contemplando la sua Croce.
Nel cammino di conversione del discepolo che ascolta il Maestro e ne imita lo stile di vita non è indifferente il rapporto con le persone e con le cose. Perseguire uno stile di vita sobrio non è solo un bene per gli altri, ma anche per chi lo pratica. La capacità di accontentarsi, di scoprire come spesso il meglio coincide con il meno, di operare scelte rivolte all’essenziale, di evitare gli sprechi, avendo cura della vita spirituale, della fraternità, della giustizia e della solidarietà verso tutti, specialmente i più deboli e bisognosi, è garanzia di autentica libertà e di testimonianza credibile. “La strada del dono” , la proposta quaresimale di quest’anno per la nostra Diocesi, è un invito nelle nostre Comunità a impegnarsi alla sobrietà, facendo spazio anche a qualche rinuncia volontaria, per poi finalizzarla alla solidarietà. Nelle nostre Parrocchie sono sempre più numerose le persone che si trovano a fare i conti con la povertà. E noi cristiani, grandi e piccoli, non dobbiamo cedere alla tentazione dell’indifferenza, come ci richiama papa Francesco nel suo messaggio per questa Quaresima. In questo tempo, difficile non solo dal punto di vista economico e finanziario, dobbiamo investire in un’azione educativa che aiuti tutti a leggere “i segni dei tempi” e interpretarli alla luce del Vangelo. In modo particolare impegniamoci a far crescere nelle nostre comunità cristiane delle figure educative, volontari, giovani e adulti, che scelgono di operare nel campo della carità a servizio delle persone in situazione di bisogno.
Oratori, parrocchie, famiglie solidali trovino in questo “tempo di grazia” il modo di approfondire la loro vita di carità, perché il farsi prossimo diventi sempre più uno stile di vita e si traduca in gesti concreti. Valgano a risvegliare la generosità le parole che san Paolo rivolgeva ai cristiani: “La vostra abbondanza supplisca allo loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza” (2 Cor 8,14).
+ Dante Lafranconi Vescovo di Cremona