Sul principio del 1858 Don Bosco deve estinguere un grosso debito, ma non ha un centesimo in tasca. Il creditore aspetta già da tempo e per il 20 del mese vuole assolutamente essere pagato. In quelle strettezze, Don Bosco chiama alcuni ragazzi: «Quest’oggi ho bisogno di una grazia particolare», dice loro; «io andrò in città e durante tutto il tempo che vi rimarrò, qualcuno di voi sia sempre in chiesa a pregare». I ragazzi glielo promettono. Don Bosco esce. Giunto presso la chiesa dei Preti della Missione, in via Arcivescovado, gli si avvicina uno sconosciuto e garbatamente gli presenta una busta con dentro parecchi biglietti da mille lire, una somma altissima per quel tempo. Meravigliato del dono, Don Bosco esita nell’accettarla: «A che titolo mi offre questa somma?» «Prenda e se ne giovi per i suoi ragazzi», insiste lo sconosciuto. E si allontana senza palesare il donatore.
Sempre così: quando aveva bisogno di qualche cosa, Don Bosco era solito ricorrere alla preghiera. Otteneva tutto. Diceva ai suoi ragazzi: «Chi prega è come colui che va dal re».