Un appuntamento molto importante, dal punto di vista musicale e dal punto di vista del confronto fra altre corali, si è tenuto domenica 13 ottobre 2013 nella Basilica di Sant’Antonio a Padova: il Convegno Nazionale delle Scholae Cantorum, indetto dall’Associazione Santa Cecilia. Noi, della Corale S. Stefano, non ci siamo tirati indietro, e così vi abbiamo preso parte. Siamo arrivati a Padova verso le 10 del mattino, e poco dopo ci siamo diretti verso la sala prove, che altro non era che un Palazzetto dello Sport adiacente alla Basilica Antoniana, per l’occasione trasformato in sala prove. Guidati dalla sapiente mano del maestro Michele Manganelli, il gruppo delle corali che ha partecipato (composto da circa milletrecento coristi) si è scaldato la voce in vista della Santa Messa prevista per le ore 12, presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia. Oltre al gruppo partecipante al Convegno, ha partecipato anche la “Schola Gregoriana de Sancta Maria” della Basilica Cattedrale di Padova, diretta dal maestro Alessio Randon; all’organo, ha suonato il maestro don Alberto Brunelli. Il repertorio musicale della solenne concelebrazione comprendeva brani di varie epoche e di vari stili: il cuore della celebrazione era accompagnato dalla “Messa de Angelis” del maestro Domenico Bartolucci, cardinale e musicista di recente scomparso; particolarità di questo componimento è che alterna pezzi di straordinaria bellezza, opera del sacerdote, a melodie tipiche della tradizione gregoriana. Da segnalare anche la presenza di un brano di W. A. Mozart, ovvero “Ave Verum Corpus”, peraltro già menzionato nel repertorio della nostra corale. Alla fine della Santa Messa, durata quasi due ore, ci siamo diretti verso la Casa del Pellegrino, poco distante dalla Basilica, per consumare il pranzo, e dopo siamo ritornati verso la Basilica per visitare l’interno della chiesa, e poter vedere le bellezze artistiche e spirituali che conserva: dalla tomba di Sant’Antonio al tesoro del Santo, tra cui la Lingua Incorrotta del Santo e una teca di vetro, testimonianza della ricognizione del suo corpo, avvenuta nel lontano 1981. Dopo aver visitato il Tempio Antoniano, ci siamo diretti verso il Prato della Valle, giardino in stile neoclassico progettato nel 1775 dall’architetto Andrea Memmo. Giusto il tempo di scattare qualche foto ricordo… Ed era già arrivata l’ora di tornare verso casa. Personalmente, penso che questo convegno ci sia servito molto. Oltre all’aver visitato la città di Padova, nei limiti del tempo previsto, è stata un’occasione azzeccata per richiamare da più parti d’Italia molte realtà come la nostra, che accomunano la passione per il canto liturgico e la solennità della musica, e condividere fra noi questa passione.
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Federico Braccia