La Caritas cos’è?

Cosa si intende per Caritas?

La Caritas ha il suo riferimento concreto: è la comunità cristiana radicata sul territorio, cioè la parrocchia. In questo senso la Caritas parrocchiale si pone come obiettivo specifico di essere a servizio della comunità cristiana, perché cresca questa sensibilità e attenzione ai poveri come itinerario privilegiato. L’ascolto dei poveri e la condivisione delle loro emergenze e della loro quotidianità è fondamentale perché cresca e sia testimoniata la carità. La dimensione caritativa, infatti, è una delle tre caratteristiche qualificanti la vita della comunità: liturgia, catechesi e appunto carità. Senza carità non vi può essere autentica vita cristiana. La carità vissuta diventa il segno caratterizzante la comunità dei credenti. Dio stesso è carità: essa dunque va accolta, contemplata. E’ dunque la preghiera il punto di partenza e di arrivo di una vita di carità. L’Eucaristia è la sorgente di questa vita di carità. Ma essa va anche testimoniata nella vita di ogni giorno, sulle strade del mondo, incontrando gli altri, che devono diventare nostro prossimo.

La carità cristiana ci propone questa scelta che è impegnativa ed affascinante insieme: riconoscere nell’altro che incontriamo il prossimo che vuole condividere il nostro cammino e che ci chiede di non passare oltre, come ci insegna la parabola del Samaritano (Lc 10). La carità viene dunque vissuta fissando il nostro sguardo su Gesù che è la Rivelazione dell’Amore di Dio. Per questo non esiste nessuna esperienza di carità che non ci riconduca alla sorgente della carità, che è Gesù. Il Vangelo diventa davvero “vangelo della carità”. Non esiste nessuna pedagogia della carità che non sia costantemente in modo esplicito o implicito riferita a Gesù, al suo Vangelo. E’ la sequela di Gesù che rende esigente e doverosa la vita di carità. Essa diventa il nostro modo di essere: tra di noi, con gli altri. Anzi la carità diventa la via decisiva per annunciare al mondo la grandezza e la bellezza del Vangelo, per annunciare la volontà salvifica universale di Dio, che non fa esclusione di persone e che vuole che tutti siano salvi. E qui sta la straordinaria sorpresa del Vangelo: Gesù per annunciare questa verità non solo si è fatto uno di noi, ma ha scelto la storia dei poveri di questo mondo come perenne itinerario di incontro con Lui e con la Sua salvezza. “Convertitevi e credete al Vangelo” è il suo messaggio. Non si tratta dunque di aiutare i poveri soltanto ma di condividere questa vita, diventare poveri di spirito, incontrare il perdono di Dio, la Sua forza riconciliatrice. Non esiste, però, un itinerario di pedagogia di carità che non sia anche incontro e accoglienza dei poveri. La scelta preferenziale dei poveri è dunque scelta evangelica decisiva.

 

La Caritas ha questo compito pastorale: di richiamare che i poveri sono il legame costitutivo della comunità e del suo compito di annunciare e testimoniare il Vangelo. Non è un compito primariamente sociale o assistenziale. La condivisione con i poveri, la prossimità con loro è scelta decisiva per educarci autenticamente a vivere la carità. Ogni parrocchia quindi, che è volto della Chiesa, in uno specifico territorio, concretizza la propria missione attorno a tre punti:

  1. Annuncio della Parola
  2. Celebrazione della Grazia
  3. Testimonianza dell’Amore 

 

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