LA VISIONE CRISTIANA DELLA SESSUALITA’ Per comprendere il valore umano della differenza e reciprocità tra uomo e donna
Vengono proposti due incontri, il 9 e il 16 gennaio presso il centro di spiritualità del santuario di Caravaggio. La proposta è diocesana, in collaborazione con i Consultori Familiari di ispirazione cristiana di Caravaggio, Cremona e Viadana: si propone di focalizzare la visione cristiana della sessualità in chiave educativa. Il percorso si articola in due incontri che affrontano diverse dimensioni: antropologica (a partire dalla visione biblica), morale e pastorale, psicologica e pedagogica. Lo stile è quello della relazione frontale, due per ogni incontro, di circa 40 minuti l’una, al termine delle quali potrà seguire un dialogo fra i presenti.
– Introduzione breve: motivazioni e obiettivi del percorso
L’obiettivo sotteso è di far riscoprire il valore intrinseco della differenza sessuale e della reciprocità per il “benessere” della persona e della società.
– Aspetto antropologico, a partire dalla visione biblica: “maschio e femmina li creò”
Si pone a fondamento del percorso l’antropologia biblica, e per la normatività che questa riveste per i credenti, e per la sua forza d’ispirazione della riflessione filosofica e teologica, e per l’intensità della dimensione relazionale che le è propria e che trova grande attinenza con la vita vissuta.
– Aspetto psicologico, “irriducibili all’uno”
Si riflette sulla intrinseca correlazione tra realtà biologica e struttura psichica per cogliere la ricchezza del tessuto umano fatto di relazione tra maschile e femminile. Si pone attenzione anche al tema dell’orientamento sessuale e del suo rapporto con la struttura biologica e psichica e quindi si danno le coordinate per la comprensione dell’omosessualità.
– Aspetto morale e pastorale: “la Chiesa e la sessualità”
Si presenta la visione cristiana della sessualità (e quindi anche dell’omosessualità) suffragata dai dati delle scienze umane e della Rivelazione. Visione da cui discende la prassi pastorale comunitaria. Si insiste sugli aspetti pastorali.
– Aspetto pedagogico: “educare al valore della differenza maschile/femminile“
La comunicazione persegue l’obiettivo minimo di porre alcune basi per l’azione educativa, individuando sia le condizioni favorevoli che quelle che la ostacolano, e puntando anche a rendere coscienti degli stereotipi che regolano i rapporti tra maschile e femminile e della necessità del loro superamento.