Il termine chierichetto è il diminutivo di chierico, cioè appartenente al clero, espressione che indica quanti hanno ricevuto, si preparano a ricevere il sacramento dell’Ordine.
L’etimologia ci porta al latino “clerus” che significa “sorte“, “fonte di eredità” e, in seguito, parte eletta di una Comunità corrispettivo di chierichetto è il termine “ministrante” (dal latino ministrare = servire).
Per comodità, e perché il termine chierichetto è più vicino all’ambiente, viene sempre usato il termine “chierichetto” per indicare il servizio all’altare prestato dai ragazzi.
“Il Chierichetto nel suo servizio all’altare è strettamente associato al Sacrificio Eucaristico, esso svolge un “vero ministero liturgico” (P.Paolo VI ai Chierichetti 1 Aprile 1970)
Servendo l’altare esso è legato alla celebrazione della S.MESSA, con una partecipazione spirituale che viene donata da DIO stesso.Il suo è un servizio preciso e qualificato. Questo servizio lo offre insieme al Sacerdote a tutta l’Assemblea del Popolo di DIO. Il Sacerdote non celebra l’Eucarestia a titolo personale, esso è chiamato ad offrirla per la Comunità e însieme alla Comunità. Per cui, il Chierichetto , è “INVESTITO” da una missione che compie con il Sacerdote per tutta la Comunità. Per questo occorre, che dopo una preparazione , con un semplice “Rito di Ammissione”, viene “rivestito” della veste del Chierichetto davanti a tutta l’Assemblea. Questo servizio, in forza anche del suo Battesimo, lo impegna anche a viverlo ogni giorno con i suoi amici e familiari.