«Noi adulti non siamo capaci di costruire la pace, allora la facciamo costruire dai bambini», spiega uno dei partecipanti.
Per questo sono arrivati in 200, cristiani e musulmani, questa mattina nel grande cortile del convento di Terra Santa ad Aleppo ovest:
Parla padre Ibrahim Sabbagh
«Dovevano essere almeno mille da tutta la città, ma anche in questi giorni si è combattuto». Una sfida uscire di casa, ma la festa alle 9 di mattina è iniziata comunque, a due passi dalla università. A metà mattina pure il saluto dell’arcivescovo greco melchita Jean Clement Jeanbart e dell’arcivescovo armeno cattolico Boutros Marayati.
Parla il vescovo Boutros Marayati
«Peace for the Children» (presente sui social con l’hastag#JoinSyriaChildren è una idea del gesuita padre Ziad Hilal: far sottoscrivere ad almeno un milione di bambini, siriani e non, una petizione da inviare alla Ue e all’Onu per chiedere la pace.
Parla il gesuita Ziad Hilal (in francese).
Grazie al sostegno di Aiuto alla Chiesa che soffre manifestazioni simili sono in programma pure a Damasco, Homs, Yabroud, Marmarita eTartous e se ne vogliono organizzare pure in Europa. Come ambasciatori dei bambini dal 10 al 13 ottobre il patriarca greco-ortodosso Giovanni X, il siriaco-ortodosso Ignatio Aphrem II e il cattolico melchita Gregorio III, si recheranno a Bruxelles e Ginevra per consegnare ai rappresentanti di Ue e Onu la petizione.