20 giugno: in piazza a Roma a difesa della famiglia naturale

Il cardinale Carlo Caffarra, intervenuto alla festa degli oratori estivi della diocesi di Bologna, ha ricordato la «grande manifestazione nazionale» che si terrà a Roma sabato 20 giugno. Una manifestazione che ha lo scopo di «dire che il bambino non deve essere privato dei suoi beni spirituali fondamentali. Non vogliamo che il bambino sia privato, per la legge umana, della paternità e della maternità. Il richio c’è. È già accaduto in altri paesi del mondo. Qui l’Italia deve dare l’esempio, perché è sempre stata maestra di civiltà, altro che fanalino di coda… è la luce che non deve spegnersi! Il Signore ci aiuti!».

Anche un migliaio di cremonesi sabato 20 giugno a Roma alla manifestazione nazionale “Difendiamo i nostri figli” promossa in Piazza san Giovanni a Roma. Cinque pullman partiranno sabato mattina presto da Cremona, Crema e Casalmaggiore, ma non mancheranno neppure diverse partenze con mezzi propri.

Sarà una manifestazione apartitica e aconfessionale, non indirizzata contro il governo, né contro le persone omosessuali, ma esclusivamente a difesa della ricchezza e della bellezza della famiglia naturale, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, ed in particolare dei bambini.

Lo precisa il cremonese “Difendiamo i nostri figli” che, presente anche a livello locale, ha lanciato un appello alle persone di buona volontà, appello che è nato “dal basso” e che vedrà mamme, papà, nonni e bambini aggregarsi su pullman e macchine in una carovana tutta cremonese verso Roma. «Ci siamo rivolti a tutti – spiegano gli organizzatori – proponendo un evento basato su due pilastri:

– stop alla colonizzazione ideologica e alla diffusione della teoria del gender nelle scuole;

– stop alla parificazione delle unioni civili omosessuali alla famiglia, così come viene definita dall’art. 29 della Costituzione».

«Non possiamo tacere – proseguono dal Comitato – il fatto che in questo momento storico si voglia a tutti i costi legalizzare e imporre a tutti il pensiero unico che dice: “se la sessualità è un orientamento e una scelta, allora tutto ciò che desidera l’uomo deve diventare un diritto”.

In nome di un falso concetto della “parità di genere”, noi affermiamo che la diversità tra uomo e donna sia una ricchezza che trova la vera parità in una unione che genera nuova vita e permette di costruire una famiglia, cellula fondante della società e garanzia di futuro per una nazione e un popolo. Tutto questo è negato in tre Disegni di Legge (tra loro collegati) che il Parlamento si accinge a votare:

DDL Cirinnà: parificazione delle unioni civili omosessuali alla famiglia con uguali diritti e doveri compreso “avere figli”;

DDL Fedeli: imposizione dell’insegnamento della teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie;

DDL Scalfarotto: diventa reato affermare che il matrimonio è solo tra uomo e donna, in nome di un falso concetto di parità di genere;

Non apparteniamo a nessun partito – precisano ancora dal Comitato – : scendiamo in piazza perché vogliamo dire a tutti i partiti e a tutti i parlamentari che il sentimento della gran parte della nazione non va in quella direzione, quindi li sfideremo ad avere il coraggio di rappresentarci. Chiederemo che si difenda la famiglia, l’innocenza dei bambini e il diritto dei genitori a educare i propri figli: nessuna agenzia educativa, nemmeno la scuola, può sostituirsi nell’educazione dei bambini, soprattutto su temi di grandissima sensibilità come quelli della fertilità e della sessualità. Tutte le statistiche lo confermano: anche nei paesi che hanno legalizzato i matrimoni gay, l’unica famiglia che davvero tiene è la famiglia eterosessuale, fondata sul matrimonio, aperta alla vita e che cura i figli.

Dobbiamo avere il coraggio di dire che in Italia, nonostante tutti i danni che la crisi ha già fatto, l’economia ha tenuto, proprio perché la famiglia è ancora una struttura solida, il vero welfare della nostra nazione. Dobbiamo avere il coraggio di chiedere fermamente politiche e interventi strutturali che investano sul futuro del Paese e non c’è futuro per una società se non si investe sulla famiglia che genera figli. Per quale motivo dovremmo dunque introdurre degli istituti giuridici che la snaturano, la depotenziano e la sviliscono?”».

Con queste premesse il Comitato cremonese “Difendiamo i nostri figli” rinnova l’invito a tutte le persone di buona volontà ad alzare la voce e gridare al mondo la bellezza della famiglia.

www.diocesidicremona.it/main/file/DOWNLOAD/VOLANTINO8_1.pdf

Fonte: www.diocesidicremona.it

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