Domenica 30 agosto, in occasione della Festa dell’Oratorio e del 19° anno di fondazione della Polisportiva, si è tenuta come ogni anno la famosa staffetta. Alla consueta e nutrita squadra di podisti, che quest’anno sono partiti dal Santuario della Madonna del Bosco di Imbersago (Lecco) e hanno corso a turno fino a Mozzanica scalando anche la dura salita per il valico di Valcava, si sono aggiunti anche 14 ciclisti del neonato Gruppo Ciclistico. Una squadra composta di ragazzi (e una ragazza) di tutte le età e di ogni competenza atletica. La staffetta infatti non si propone mai come una gara ma come un momento di aggregazione nel segno dello sport, con un occhio a quello che è lo spirito di condivisione e di amicizia che sono tra i cardini di quello che chiamiamo Oratorio.
Andiamo ora a tracciare un breve riassunto sulla storia e sulle particolarità della nostra meta.
Il Santuario del Ghisallo è una piccola Chiesa situata a Magreglio (Como), a 754 m. s.l.m., in mezzo ai due rami del Lago di Como. La Madonna venerata in questa Chiesa è riconosciuta come Patrona internazionale dei ciclisti.
La piccola chiesa ha avuto origini umili, nei primi tempi dopo l’anno Mille, come cappella lungo la strada, con una icona venerata dai locali e a protezione dei viandanti. Tra questi si parla anche di un certo conte Ghisallo, sorpreso e minacciato a morte dai briganti durante una battuta di caccia. Egli pregò e trovò salvezza presso questa Madonna, che da lui poi prese il nome di “Madonna del Ghisallo”. Al diffondersi della bicicletta, questa chiesa divenne meta usuale dei ciclisti che per allenamento o per piacere scalavano la montagna dai vari versanti. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, su richiesta del Rettore e di vari ciclisti professionisti dell’epoca, il Papa la elesse la Madonna del Ghisallo Patrona dei ciclisti italiani nel 1949. Con il tempo l’interno e l’esterno della cappella si sono riempiti di cimeli propri del mondo del ciclismo, donati negli anni dai vari ciclisti. Troviamo per esempio alcune biciclette d’epoca, e numerose divise autografate, tra cui tanti amano ricordare quella di Marco Pantani, tragicamente scomparso nel 2004 e uno degli ultimi italiani a vincere il Tour de France. Non mancano molte maglie di campione del mondo (riconoscibili per essere bianche con una banda arcobaleno -iridata-) tra le quali quella di Cadel Evans, australiano ormai italiano d’adozione.
In fronte alla chiesetta si trova un bel Museo del Ciclismo, che contiene numerosissimi cimeli e ricordi che hanno fatto la storia del ciclismo, meta obbligata per chi ha qualche ora libera e vuole riscoprire le grandi imprese ciclistiche che tutti ricordano, da Coppi a Bartali, da Moser a Saronni, da Gimondi a Bettini…
Noi siamo giunti nel piazzale antistante la cappella attorno alle 13.00, dopo una pedalata lunga più di 85 km e divisa in due tratti. Nella pausa a Pescate (LC) alcuni hanno preferito scendere dalla bicicletta, altri sono saliti in sella. Ci siamo recati subito a pranzare in vista del ritorno al Ghisallo poco dopo per una rapida visita alla chiesetta e ai monumenti al ciclismo che la circondano. Tramite i custodi presenti, abbiamo donato al parroco del paese (di fatto responsabile della cappella) un libro sulla storia della Chiesa di Mozzanica, con la promessa di tornare un giorno, con più calma, e conoscere più da vicino questa icona internazionale.
Ripartiti alla volta del nostro paesello attorno alle 16.30, siamo giunti a Mozzanica poco prima di fare il consueto ingresso in Oratorio accompagnati dai podisti e dalle loro fiaccole accese. Il percorso di ritorno è stato leggermente più breve ed ha attraversato la Brianza (divertente e faticosa perchè caratterizzata da continui saliscendi) con sosta a Colnago (MB) (a qualcuno questo nome ricorda qualcosa?).
Appuntamento all’anno prossimo con un viaggio un po’ più lungo e impegnativo: nel 2016 saranno 20 anni di fondazione della Polisportiva! Per chi volesse vedere alcune delle numerose fotografie, rimandiamo ai due album Facebook della nostra Pagina, a questi link: link1, link2.