L’Azione Cattolica di Mozzanica ringrazia don G. Nevi e tutti gli organizzatori dell”interessante incontro svoltosi martedì 2 settembre, all’interno della settimana della festa dell’Oratorio.
Per l’importanza e l’estrema attualità dell’argomento trattato, cioè l’ideologia del gender, l’incontro è stato seguito con molta attenzione dai partecipanti che hanno gremito, come mai visto, l’aula magna al piano primo dell’Oratorio.
L’ideologia del gender e stata definita dal card. Bagnasco come “Una vera dittatura che vuole appiattire le diversità, omologare tutto fino a trattare l’identità di uomo e donna come pure astrazioni”. E’ ormai diffusa con ogni mezzo, dalle tv, dagli articoli di giornali, ma è soprattutto in ambito scolastico che sta assumendo un proprio formato propagandistico con la diffusione di libri, spettacoli e cartoni animati per bambini.
Merita oggi di essere ricordato l’accorato allarme lanciato durante la dittatura fascista da quel grande Papa che fu Pio XI nella lettera enciclica “Non Abbiamo Bisogno” del 29 giugno 1931, a proposito degli odiosi episodi di violenza e di intolleranza da parte di estremisti fascisti nei confronti degli appartenenti all’Azione Cattolica:
<<Qual posto dovessero tenere la prima età e la giovinezza in questa assoluta universalità e totalità di mandato, lo mostra Egli stesso il divino Maestro, Creatore e Redentore delle anime, col suo esempio e con quelle parole particolarmente memorabili ed anche particolarmente formidabili: « Lasciate che i pargoli vengano a me e non vogliate impedirmeli »… «Questi piccoli che (quasi per un divino istinto) credono in Me; ai quali è riserbato il regno dei cieli; dei quali gli Angeli tutelari e difensori vedono sempre la faccia del Padre celeste; guai all’uomo che avrà scandalizzato uno di questi piccoli ». Or eccoci in presenza di tutto un insieme di autentiche affermazioni e di fatti non meno autentici, che mettono fuori di ogni dubbio il proposito — già in tanta parte eseguito — di monopolizzare interamente la gioventù, dalla primissima fanciullezza fino all’età adulta, a tutto ed esclusivo vantaggio di un partito, di un regime, sulla base di una ideologia che dichiaratamente si risolve in una vera e propria statolatria pagana non meno in pieno contrasto coi diritti naturali della famiglia che coi diritti soprannaturali della Chiesa.>>
La famiglia è la prima responsabile dell’educazione, e nessuna istituzione può imporre una propaganda che porti confusione ai bambini, col solo scopo di indottrinarli ad una cultura che non riconosce le diversità sessuali.
Deve essere restituita alle famiglie ed ai genitori la responsabilità dell’educazione dei figli almeno fino alla loro maggiore età.
Di fronte a questa campagna i genitori possono, anzi, devono vigilare e, se necessario, opporsi con l’ausilio della comunità parrocchiale.