L’anno di san Giuseppe indetto dal Papa nel 150° anniversario della proclamazione dello sposo di Maria e padre “legale” di Gesù come patrono della Chiesa universale, porta con sé tanti significati. In particolare è un invito a conoscere meglio il “falegname di Nazareth” per sentirlo più vicino. Con i suoi silenzi e le sue angosce superate con la forza che deriva dalla fiducia assoluta nelle promesse del Signore, Giuseppe rappresenta un modello da imitare e insieme un “amico” cui rivolgersi, un confidente in grado di avvicinarci, lui che è stato un educatore, all’immagine più vera della paternità di Dio. Caratteristiche che tornano nelle preghiere che da sempre gli vengono rivolte. Sono infatti moltissime le invocazioni che lo riguardano, in cui risuonano le sue innumerevoli virtù. San Giuseppe è maestro del silenzio e dell’ascolto, giusto e saggio, uomo dei sogni, pellegrino di Dio, custode del Redentore, esempio di paternità, protettore degli agonizzanti, per citare alcune delle immagini che lo accompagnano.
O san Giuseppe, patrono della Chiesa, tu che accanto al Verbo incarnato lavorasti ogni giorno per guadagnare il pane, traendo da Lui la forza di vivere e faticare. Tu che hai provato l’ansia del domani, l’amarezza della povertà, la precarietà del lavoro. Tu che irradi oggi l’esempio della tua figura, umile davanti agli uomini, ma grandissima davanti a Dio; guarda alla immensa famiglia che ti è affidata. Benedici la Chiesa, sospingendola sempre più sulle vie della fedeltà evangelica; proteggi i lavoratori nella loro dura esistenza quotidiana, difendendoli dallo scoraggiamento, dalla rivolta negatrice, come dalle tentazioni dell’edonismo; prega per i poveri, che continuano in terra la povertà di Cristo, suscitando per essi le continue provvidenze dei loro fratelli più dotati; e custodisci la pace nel mondo, quella pace che sola può garantire lo sviluppo dei popoli e il pieno compimento delle umane speranze: per il bene dell’umanità, per la missione della Chiesa, per la gloria della Trinità Santissima. Amen.