Pubblichiamo di seguito il testo con cui il vescovo Antonio Napolioni presenta le linee pastorali per l’anno 2023/24 alla diocesi di Cremona.
Con gli uomini e le donne del nostro tempo, la Chiesa si mette sempre sulla strada, dove Gesù ci viene incontro. Lo scorso anno eravamo con Marta e Maria nella casa di Betania, per sperimentare che l’ascolto della Parola genera, motiva e fa maturare il servizio. In questo nuovo anno ci accompagnerà l’esperienza fatta dai due discepoli di Emmaus: un incontro che scalda l’anima e rilancia la comunione. Inoltrandoci con Gesù nei luoghi più semplici e decisivi della vita umana e dell’esperienza di fede: la strada, la casa, il cuore. È il metodo pasquale con cui il Risorto vuole accendere il cuore, svegliare i discepoli, coinvolgerli nella sua missione. Proponendoci la fondamentale pedagogia dell’incontro, che parte dall’accostarsi con delicatezza alle domande di ciascuno, mette al centro ogni relazione, la comunità perduta e ritrovata, e culmina nella festa, nel banchetto eucaristico, in cui tutti portano la loro testimonianza.
Papa Francesco il 25 maggio 2023 lo ha detto con chiarezza ai Vescovi italiani e ai Referenti diocesani del nostro cammino sinodale, citando don Primo Mazzolari: “Che contrasto quando la nostra vita spegne la vita delle anime!”, ricordando che siamo inviati per accendere i cuori dei nostri fratelli e sorelle, col fuoco dello Spirito Santo! Ce n’è immenso bisogno in questo tempo di tristezze, paure e nostalgie. Questo è l’obiettivo principale del nostro cammino pastorale e sinodale, che dopo l’ascolto di tante narrazioni ed esigenze entra quest’anno nella fase sapienziale, per chiederci con coraggio quale “vita accende vita”, quale fede condivisa nella comunità genera e sostiene la vita come vocazione. Per riconoscere i criteri in base ai quali stabilire le priorità del futuro, e capire le cose che possiamo lasciare si spengano senza rimpianti.
Ispiriamo perciò gli orientamenti pastorali diocesani 2023-24 al volto di Chiesa espresso nelle consegne che il Papa ci ha fatto in quel discorso: essere Chiesa che continua a camminare dietro Gesù Signore, nell’umiltà, nel disinteresse, nella beatitudine; fare Chiesa insieme, sperimentando la gioia di sentirsi corresponsabili; una Chiesa aperta, proprio a tutti, senza paura della nostra vulnerabilità; una Chiesa inquieta, perché affidata allo Spirito, che crea scompiglio e fa l’armonia.
Ci impegneremo ancora per concretizzare questo sogno di Chiesa, attraverso i quattro cantieri di Betania:
- Cantiere della strada e del villaggio: proseguiremo nel dialogo coi mondi accostati a livello diocesano e locale, raccogliendo tante domande e disponibilità, prendendoci cura dei germogli nascosti, valorizzando la vocazione e missione dei laici nella società, attrezzando maggiormente alcuni servizi, specie per raggiungere i più emarginati e dimenticati.
- Nel mondo della scuola e dell’università: incontri nelle scuole, ritiri per docenti, iniziative di pastorale universitaria.
- Nel mondo socio-politico: opportunità di dialogo e formazione spirituale, settimana sociale dei cattolici a Trieste (luglio 2024) sul tema della democrazia, sviluppo dell’impegno per l’ecologia integrale e per le comunità energetiche.
- Nel mondo delle fragilità: urge una diffusa presa di coscienza delle povertà e delle sfide che si stanno moltiplicando, per sviluppare nel territorio la rete dei centri di ascolto e dei servizi, il ministero della consolazione e le altre forme di volontariato, intorno alle opere-segno e al rinnovamento della Casa dell’accoglienza.
- Nel mondo della comunicazione e della cultura: dagli eventi ai dialoghi e alle relazioni, coinvolgendo adulti e giovani, praticando anche nuovi linguaggi.
- Senza trascurare ogni incontro possibile nelle case delle famiglie e delle persone sole.
- Cantiere dell’ospitalità e della casa: ad ogni livello della nostra vita comunitaria, avremo cura di concrete parabole di fraternità intorno al Vangelo, per imparare ad essere Chiesa sinodale e dare anima e credibilità alla missione.
- Celebrando uno speciale Convegno pastorale diocesano d’inizio anno, in quattro momenti:
- domenica 24 settembre, ore 15.30 al Santuario di Caravaggio: pellegrinaggio diocesano per affidare a Maria il nuovo anno pastorale e il Sinodo;
- venerdì 29 settembre, ore 20.30 in Cattedrale: assemblea ecclesiale aperta a tutti, sul tema dell’anno, con la presenza del card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana;
- sabato 30 settembre, ore 9.30-17 in Seminario: giornata di lavoro sinodale per presbiteri e diaconi, religiosi/e, consigli pastorali, con relazione di Marco Tarquinio sulle sfide del momento, “conversazione nello Spirito” in piccoli gruppi, grandi laboratori sinodali;
- domenica 1 ottobre, ore 20.30 in Cattedrale: concelebrazione eucaristica con ordinazioni diaconali.
- Continuiamo a promuovere l’essenziale esperienza del ‘Giorno dell’ascolto’, seguendo il cammino dell’anno liturgico e proponendo il ministero del lettorato agli animatori più preparati e appassionati.
- La vita della nostra Chiesa diocesana ha bisogno di comunicazione e scambio efficaci, che verranno promossi anche con il nuovo trimestrale Mosaico diffuso coi giornalini parrocchiali, e con eventi diocesani come il pellegrinaggio in Terra Santa nel marzo 2024.
- Cantiere delle diaconie e della formazione spirituale: cureremo le proposte formative mirate alle diverse competenze e ministerialità necessarie alla testimonianza gioiosa e contagiosa del Vangelo.
- Promozione della ministerialità laicale per contribuire al rinnovamento del volto delle parrocchie, con speciale attenzione ai ministeri istituiti del Lettore, Accolito, Catechista, senza trascurare tante altre ministerialità di fatto.
- Davanti alla domanda di formazione spirituale che viene da diverse categorie di fedeli, alcuni Uffici e Centri di spiritualità coordineranno le loro proposte per la formazione alla preghiera e la riscoperta degli Esercizi spirituali, come richiesto anche in preparazione al Giubileo del 2025.
- La formazione permanente del presbiterio e dei diaconi prosegue con le modalità sperimentate negli ultimi anni, mettendo a tema le trasformazioni del ministero ordinato nell’attuale momento socioculturale ed ecclesiale. A fronte delle positive esperienze di formazione condivisa con religiosi/ e laici, vivremo insieme a loro alcuni incontri pastorali zonali. Questa la scansione dei quattro incontri plenari del presbiterio:
- Nel primo incontro, il 19 ottobre, alla luce di quanto emerso nel convegno ecclesiale diocesano, il vescovo proporrà al presbiterio e ai diaconi gli orientamenti in cui riconoscersi chiamati al medesimo cammino di comunione e missione, di formazione e di vita, e si avvierà la condivisione in gruppi.
- Il 7 dicembre, nella luce di S. Ambrogio, un teologo (don Raffaele Maiolini) ci aiuterà a focalizzare l’identità teologica del presbitero nel contesto ecclesiale attuale.
- Il 22 febbraio, cattedra di San Pietro, lo vivremo insieme a religiosi e religiose, per riflettere e confrontarci ancora sulla dimensione umana della vocazione e del servizio. Ci aiuterà un esperto nell’accompagnamento integrale dei consacrati (don Enrico Parolari), mettendo a tema anche la delicata questione degli abusi.
- Il 2 maggio, alcune testimonianze positive di vocazioni apostoliche ci incoraggeranno a concretizzare insieme, nella diversità delle esperienze, un alfabeto del “fare fruttuosamente il prete oggi”.
I ritiri zonali si svilupperanno dentro il vangelo di Emmaus, anche grazie al commento fattone da don Primo Mazzolari in Tempo di credere.
- Cantiere dell’iniziazione cristiana e della pastorale giovanile: nella coscienza che ogni vita è vocazione, ci impegniamo a sostenere la generatività della comunità cristiana, nelle sue diverse articolazioni.
- Le comunità verranno accompagnate nei passi necessari per adeguarsi entro il 2024 alle aggiornate indicazioni sulle tappe dell’iniziazione cristiana, magari cominciando a celebrare qualche Veglia crismale unitaria per parrocchie vicine.
- Si darà ancora attenzione alla formazione degli animatori per il tempo della mistagogia.
- Avremo cura del “cuore della diocesi” che, in questa visione di Chiesa, deve essere una casa aperta sulle strade della missione, animata da tutte le vocazioni in uno scambio di doni e nella corresponsabilità. Così si sviluppa un continuo aggiornamento della pastorale giovanile-vocazionale e dei percorsi formativi, a partire dal Seminario e con altre esperienze formative residenziali, dove tutte le vocazioni siano riconosciute, promosse e accompagnate. Riconoscendo alla famiglia una centrale soggettività nel dar forma al volto e alla prassi di Chiesa cui oggi siamo chiamati.
Vivremo tutto questo all’interno del cammino sinodale condiviso con le altre Chiese in Italia: nei primi due anni ben 50.000 gruppi sinodali hanno confermato il desiderio di una Chiesa che sia per tutti “casa accogliente”, che punta sui rapporti più che sull’organizzazione, sui volti più che sui programmi, sulla relazione e sullo stile di Gesù più che sulle strategie e gli stili mondani.
Ora entriamo in una nuova fase del nostro cammino sinodale, quella appunto sapienziale, che non è ancora il momento delle decisioni operative, ma ci offre una sosta in cui discernere ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, nella realtà di questo tempo e luogo, in continuo mutamento. Invito a leggere il testo pubblicato dalla CEI lo scorso 11 luglio col titolo Si avvicinò e camminava con loro, in cui sono presentati i temi su cui fare luce, perché emergano criteri orientativi per le future conversioni e decisioni pastorali (seguiranno schede operative dettagliate). In sintesi, sono questi:
- La missione della Chiesa, a servizio del regno di Dio, secondo lo stile di prossimità che Gesù ha incarnato: accoglienza e ospitalità, impegno nella storia, attenzione alla persona, legami di fraternità, dialogo con le culture.
- I linguaggi, la cultura e la proposta cristiana, per interpellare la vita e non restare prigionieri delle formule: la comunicazione e il dialogo, la mediazione culturale, il ruolo della teologia, una liturgia che parli alla vita.
- La formazione alla fede e alla vita cristiana: di tutte le vocazioni, in comunione tra loro, mettendo al centro la Parola di Dio, accompagnando i percorsi personali nelle diverse età della vita, valorizzando i diversi contesti e soggetti.
- La corresponsabilità nelle nostre comunità, a partire dalla dignità battesimale di ciascuno, aprendoci alle nuove ministerialità, immaginando nuove forme di guida pastorale e di esercizio dell’autorità, che diano valore sia al ministero presbiterale che agli organismi di partecipazione.
- Le strutture (materiali, amministrative, pastorali e spirituali) che devono essere riformate in chiave missionaria, intorno all’essenziale e alle prospettive del futuro.
E’ una straordinaria occasione per dare valore ai nostri Consigli pastorali parrocchiali, vecchi e nuovi, sperimentando con gusto forme mature e fruttuose di corresponsabilità. A tal fine, occorre che l’animazione sia curata non solo dal parroco ma anche da qualche laico disponibile, che si impari il metodo della “conversazione nello Spirito”, e si metta in conto di incontrarsi spesso, anche mensilmente, se necessario.
Da quanto detto, emerge quest’anno un concreto programma di lavoro e di crescita per tutti i Consigli pastorali parrocchiali o di Unità pastorale:
Settembre: due di loro erano in cammino…
Avviando l’anno pastorale, ogni parrocchia/UP comunica alla Segreteria sinodale diocesana il nominativo del referente sinodale parrocchiale, che parteciperà ai momenti di formazione in diocesi e poi collaborerà col parroco nell’animazione dei vari momenti del percorso.
Ottobre: cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?
Ogni consiglio pastorale, nell’ambito dei suoi primi passi nel nuovo anno, sceglie tra i cinque ambiti tematici proposti dalla CEI quello che si ritiene prioritario, comunicando la scelta alla Segreteria sinodale diocesana, che quindi invierà le schede su cui lavorare.
Novembre-dicembre: per diventare ministri del Risorto
In ogni consiglio pastorale si studia il documento dei Vescovi lombardi sui ministeri e si individuano le persone cui proporre eventualmente il cammino di formazione, a partire dall’incontro esplicativo diocesano previsto a fine 2023.
Gennaio-marzo: ci ardeva il cuore mentre ci spiegava le Scritture…
A partire da una maggiore condivisione del “giorno dell’ascolto”, ogni consiglio pastorale (ev. allargato anche ad altri operatori pastorali) dedica almeno due incontri ai gruppi di “conversazione nello Spirito” sulle domande relative al tema sinodale da approfondire. Entro la fine di marzo si consegna alla Segreteria sinodale diocesana il frutto del discernimento avviato. Intanto, la Segreteria sinodale diocesana comunica gli abbinamenti di parrocchie (in base al tema scelto per il discernimento sinodale) per lo scambio fraterno proposto nell’ultima fase.
Aprile-agosto: Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto.
Per fare insieme l’esperienza pasquale del riconoscersi e crescere nella comunione ecclesiale, come ad Emmaus, ogni coppia di comunità si regala uno o due momenti di condivisione popolare della fede, con al centro l’Eucaristia, dandone risalto anche nella comunicazione diocesana.
Carissimi fratelli e sorelle di questo popolo credente, il Signore ci dà appuntamento non solo nelle tante iniziative riportate nel calendario diocesano, non solo negli obiettivi e programmi che – sempre da dilettanti – osiamo darci per camminare insieme. Ci dà appuntamento nella realtà, nella vita quotidiana, nella storia, nel mondo, con le sue gioie e le sue croci. Cerchiamolo mentre si fa trovare, e non saremo delusi. Con questo spirito, vi accompagno e benedico nel Suo nome.
+Antonio, vescovo