Il piccolo Santuario di Caruberto, ricco di ex voto e affreschi del 1300 e 1400 dedicati alla Natività, si arricchisce di nuove opere a tema mariano. Perché, come disse don Arnaldo Peternazzi nel suo ultimo viaggio in terra brasiliana, «è bello ammirare nei musei e nelle chiese le maternità dei grandi pittori; ma ancora più significative e commoventi sono le maternità in carne ed ossa che si incontrano ovunque». Così, sotto una leggera pioggia d’estate, in quella pieve strappata al degrado dallo stesso ex parroco, nel pomeriggio di domenica 4 luglio è stato illustrato il progetto artistico “Madri Coraggio” alla memoria di don Peternazzi, morto a 86 anni il 26 marzo scorso.
In un santuario colmo di fedeli e curiosi, si è tenuta la Messa seguita dalla presentazione e l’installazione dei dipinti realizzati da alcuni giovani artisti dell’Accademia Santa Giulia di Brescia. I quali saranno esposti per un breve periodo all’Ambasciata brasiliana presso la Santa Sede.
A introdurre l’evento, organizzato dall’associazione Amici del Brasile Onlus, committente dei cinque dipinti, è stato don Gianluca Gaiardi, responsabile Ufficio per i beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Cremona, insieme al sindaco Dino Maglia e al parroco don Ettore Conti. Presenti anche la direttrice dell’Accademia Cristina Casaschi e il professor Adriano Rossoni, i quali hanno accompagnato i loro allievi Andrea Cigala, Cecilia Galli, Alice Redaelli, Samuele Rongoni e Lorenzo Tentori del Dipartimento di Arti Visive.
«Io non ho conosciuto tanto don Arnaldo, però l’ho visto concelebrare la Messa nella casa di riposo» ha ricordato durante l’omelia don Conti, affiancato durante la liturgica dal collaboratore don Luigi Carrai e al vicepresidente degli Amici del Brasile don Antonio Trapattoni. «Tutto il resto scompare, ma l’amore per le persone e nel modo di fare con gli ammalati rimane».
Il sindaco Maglia, al termine della Messa, a nome dell’Amministrazione comunale ha elencato in sintesi tutti gli interventi realizzati da don Peternazzi per il restauro e il mantenimento della piccola chiesa. «Un grazie anche a tutti i volontari che si prendono cura del santuario nel loro tempo libero, a Giuseppe Bozzetti per il suo prezioso aiuto, a Danila Piloni e all’associazione Amici del Brasile, al coordinatore Rossoni, alla direttrice Casaschi e agli allievi dell’Accademia».
L’incaricato diocesano per i Beni culturali don Gianluca Gaiardi, presentando le quattro pale dipinte ad olio raffiguranti, a grandezza naturale, madri brasiliane, «donne del popolo», con i loro bambini, più un tondo in grisaille raffigurante il ritratto di don Peternazzi, ha spiegato il valore dell’iniziativa: «Il tema è quello delle madri coraggio: in questa chiesa così significativa e cara a don Arnaldo, ricca di passione e devozione all’iconografia della Madonna, vediamo l’arte e la fede ma anche il vissuto dell’oggi». «Il coraggio è di tutte le madri, ma alcune si trovano nella situazione in cui devono dimostrarlo. Ed è bello pensare che gli Amici del Brasile abbiano voluto collegare tutto questo alla missione di don Arnaldo».
Gli artisti ci hanno messo la propria sensibilità e creatività, come ha spiegato poi Cigala: «È stata una sfida trovare una chiave interpretativa individuale in grado di esprimere comunque un’opera collettiva». Soprattutto, ha aggiunto Galli, «è stato impegnativo coniugare la condizione difficile di queste donne con la dolcezza di essere madri». Un progetto, come hanno ricordato il coordinatore Rossoni e la direttrice Casaschi nel ringraziare i propri allievi, nato al di fuori del progetto accademico ma in grado di «rappresentare bene lo spirito di servizio e passione per gli altri» e «esprimere un modo nuovo per interrogare le esperienze di ognuno sul tema».
Piloni ha poi riassunto le principali tappe dell’associazione, sottolineando come essa «sia il segno tangibile del legame tra le due realtà di questa chiesa e della terra brasiliana», ringraziando l’artigiano Paolo Serafini per le tavole lignee e la cooperativa di Mozzanica per il supporto.
Dopo la proiezione di un video realizzato nella missione di don Peternazzi, le opere sono state visitate dai presenti prima della loro partenza per Roma.