La sfida educativa nell’epoca del gender

La teoria del gender, in base alla quale l’essere uomo o l’essere donna non è frutto di leggi naturali che modellano il corpo, la psiche e le nostre emozioni fin dal grembo materno, ma solo la conseguenza di comportamenti che ci verrebbero imposti fin dalla tenera età, sta entrando nelle scuole italiane.

Sponsorizzata dall’Unione Europea e dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, la teoria del gender è stata recepita dal Governo italiano nell’ambito della cosiddetta ‘Strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere’. Grazie a questo, ventinove associazioni Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender), sono riuscite ad entrare nelle scuole a parlare di gender.

Il tutto, oltre che a nostre spese, senza il minimo coinvolgimento e consenso dei genitori di conoscere e prendere una posizione su quanto insegnato ai loro figli.

I genitori invece “hanno il diritto di offrire ai propri figli la visione culturale – una visione antropologica e valoriale- in cui loro credono. Questo diritto non può essere in alcun modo calpestato da alcuna autorità.”(Cardinale A. Bagnasco presidente C.E.I.)

Cosa possono fare i genitori per difendersi e controllare il contenuto delle lezioni che vengono impartite ai loro figli?

Cercheremo di capirne di più in un incontro dal titolo:

LA SFIDA EDUCATIVA NELL’EPOCA DEL GENDER

MARTEDI’ 1 SETTEMBRE ore 21.00

(Relatore Don Giuseppe Nevi)

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