La Nuova Iniziazione Cristiana

CRISTIANI NON SI NASCE MA SI DIVENTA” (Tertulliano)

 1^ SCHEDA:

 LE MOTIVAZIONI DI UN PROGETTO

Per comprendere meglio le ragioni che hanno portato anche il nostro Vescovo a promuovere un progetto di sperimentazione per l’iniziazione dei bambini e dei ragazzi, è necessario, prima di tutto, partire dalla condizione della situazione religiosa odierna per renderci conto come il mondo e la società sono profondamente cambiati. Vediamone, brevemente, alcuni aspetti:

a) La perdita dell’identità cristiana di molte persone e famiglie: continuano a chiamarsi “cristiani” o “cattolici”, pur compiendo, soltanto due o tre volte nella vita, alcuni gesti religiosi a cui danno un valore puramente sociale, senza alcun riferimento a Gesù Cristo.

b) La stessa fede cristiana, per essere vissuta, ha bisogno di essere trasmessa, ma non trova più adulti in grado di trasmetterla. La famiglia non riesce più ad impartire un’educazione cristiana e il mondo adulto si atteggia a dare ai ragazzi l’impressione che la fede sia un’esperienza scarsamente significativa nella vita.

c) Il catechismo non risponde più ai suoi compiti: la festa della Prima Comunione è un gesto isolato; la Cresima pone fine a tutto ciò che si è fatto fino a quel momento poiché sancisce la fine di un percorso e si riduce spesso ad un processo di “conclusione” della vita cristiana.

d) Lo ‘stato di cristianità” è finito. Viviamo in una società che costruisce i suoi valori in forme antitetiche al cristianesimo, spesso ignorandolo del tutto o più spesso ancora contrastandolo attraverso mentalità consumistiche e materialistiche che demoliscono quotidianamente l’identità cristiana e l’appartenenza ad una comunità di fede. Oggi la nostra società assomiglia più a quella pagana con molti idoli: il denaro, la vita comoda e godereccia; dove non esistono regole né doveri, dove ogni desiderio è automaticamente un diritto, del salutismo, della prestanza e bellezza fisica, del potere.

Per questi motivi  i nostri Vescovi richiamano l’urgenza di riorganizzare la prassi catechistica dell’Iniziazione Cristiana restituendole la dignità di vera iniziazione cristiana, vale a dire di un cammino per diventare cristiani ed entrare nella comunità. Infatti questo è il compito fondamentale di una parrocchia: fare i cristiani”, cioè iniziare alla fede cristiana, insegnare a diventare discepoli di Cristo, accogliendo la sua Parola e vivendo nel suo amore.

 

2^ SCHEDA

 A. L’INIZIAZIONE CRISTIANA

Abbiamo già citato nella 1^ Scheda  “l’iniziazione cristiana”. Ma cos’è? In che cosa consiste?

Questo progetto vuole essere una risposta della nostra Chiesa locale all’impegno di mettere in atto un sevizio di primo annuncio, su cui innestare un vero e proprio itinerario a partire dai fanciulli operando un cambiamento di mentalità: non più “iniziare ai sacramenti”, ma “iniziare attraverso i sacramenti”, dove il completamento sacramentale è previsto in un’unica celebrazione,

Confermazione prima ed Eucaristia dopo, ridando a quest’ultimo sacramento il posto che le spetta all’interno del processo di iniziazione cristiana, come centro e culmine di tutta la vita cristiana. Dai Sacramenti dell’iniziazione cristiana, che presuppongono già un contesto di fede, nasce l’esigenza di testimoniare la fede che si è ricevuta.

 B. LE NOVITA’ DI QUESTA SPERIMENTAZIONE

L’azione pastorale riguardante l’iniziazione cristiana coinvolge i ragazzi a partire dai sei anni circa (prima elementare). E’ un cammino che riprende quello che tradizionalmente si segue nella parrocchia con l’aggiunta di significative novità:

1. La novità più grande è l’attenzione alle famiglie dei fanciulli e ragazzi.

2. L’altra novità è realizzare un itinerario d’iniziazione cristiana secondo “l’ispirazione catecumenale”.

Spetta alla famiglia COMUNICARE i primi elementi della fede ai propri figli. L’esigenza di coinvolgere la famiglia nasce dalla consapevolezza che essa è la “prima chiesa”, con cui i bambini vengono a contatto.

La trasmissione della fede non può avvenire senza l’apporto della famiglia, l’unica in grado di verificare gli atteggiamenti e i comportamenti cristiani nella vita quotidiana. Il cammino di iniziazione cristiana coinvolge i genitori nella riscoperta della medesima fede che viene proposta ai figli, coniugando l’evangelizzazione con la pratica della vita cristiana e la sua dimensione celebrativa, senza la quale non possiamo accostarci al mistero di Cristo morto e risorto. L’itinerario percorso dai figli può costituire per i genitori un’occasione propizia per “ricominciare” a credere.

Un bambino che prende parte all’itinerario parrocchiale o riceve una formazione religiosa scolare senza avere in casa alcun riferimento religioso, è difficile che assimili e interiorizzi la fede. Oggi la fede non si può vivere in qualche modo. I bambini hanno bisogno di apprendere ad essere credenti in mezzo ad una società scristianizzata insieme con i genitori.

 

3^ SCHEDA

 “CRISTIANI NON SI NASCE MA SI DIVENTA”

Come già menzionato nella 2^ scheda, la seconda novità del Progetto è legata all’itinerario d’iniziazione cristiana secondo “l’ispirazione catecumenale”.

Cosa significa d’ispirazione catecumenale?

I catecumeni sono coloro (uomini e donne adulti o giovani) che dopo aver chiesto di diventare discepoli di Gesù Cristo e di appartenere alla Chiesa cattolica, dopo un lungo tirocinio, attraverso i sacramenti del Battesimo, Cresima ed Eucaristia entrano in modo attivo e responsabile nella comunità cristiana.

Per questo l’itinerario non è un corso, ma è un incontro della persona con Cristo, con la comunità e con la storia della salvezza.

L’itinerario sarà un cammino progressivo, a tappe concluse in se stesse: non si può passare oltre, senza aver acquisito e vissuto ciò che si è incontrato prima. Il passaggio da una tappa all’altra è scandito da un rito conclusivo.

L’itinerario avrà nella celebrazione dei sacramenti un suo vertice, ma non la sua conclusione. Infatti si diventa cristiani in una comunità e non individualmente: è importante la collocazione comunitaria del cammino.

L’obiettivo dell’itinerario d’iniziazione cristiana non è il sacramento da celebrare, ma la vita cristiana che nasce dal sacramento celebrato.

Anche a coloro che vivono situazioni “familiari irregolari”, la Chiesa propone un cammino di salvezza che è perfettamente in linea con la proposta di questo Progetto. Propone loro di nutrirsi della Parola di Dio, di dedicarsi alla preghiera e alle opere della carità fraterna, di partecipare con la comunità cristiana ai vari momenti celebrativi.

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