Sintesi delle informazioni dalla Caritas diocesana Cremonese, “ Il Mosaico” “ La Vita Cattolica”, “ e le Caritas diocesane Lombarde
Non illudiamoci, il flusso migratorio che ci sta mettendo in affanno non si arresterà facilmente. Finchè permarranno le forti iniquità all’origine di ogni male sociale, finchè la comunità internazionale non affronterà il cancro del terrorismo islamico che si sta impossessando di intere aree del mondo , finchè continuerà il forzato allontanamento di intere popolazioni causato dall’ accaparramento delle loro terre (landgrabbing) e dei cambiamenti climatici, l’ Europa sarà oggetto di una pressione continua. Sul piano nazionale denunciamo deficit organizzativi. La forte e lenta burocrazia per il rilascio dei titoli per chi è idoneo di soggiorno e di rimpatrio per chi non è idoneo, sta diventando insopportabile.
Perché la Chiesa si occupa di questo problema ? La nostra fede nel Dio incarnato ci impedisce distinzioni fra gli esseri umani. Se un primato ci riguarda, perché la Carità ci riguarda, ( tema di discussione della serata formativa aperta a tutta la comunità di Mozzanica la sera del 1° dicembre scorso in oratorio organizzato dalla Caritas parrocchiale Santa Marta), è quello di soccorrere il fratello più sofferente e meno tutelato. La Chiesa con i suoi interventi concreti ha da sempre soccorso questi “nuovi venuti” stemperando le tensioni che si vengono a creare senza dimenticarsi dei poveri che abitano le nostre comunità. Che cosa sta facendo la Chiesa? Per esempio attraverso le Caritas, solo in Lombardia sta gestendo, anche con le proprie risorse economiche, 2000 tra profughi e richiedenti asilo, e migliaia di altri stranieri regolarmente presenti sul nostro territorio. Oltre ad offrire vitto e alloggio, magari in regime di contratto con l’ente pubblico, propone percorsi di alfabetizzazione, formazione e orientamento al lavoro, sostegno e tutela giuridica, supporto scolastico. Non è possibile tacere rispetto alle fuorvianti campagne mediatiche che soffiano sul fuoco della paura. Si denuncia una certa immoralità nel definire “ invasioni” tutti i profughi come clandestini , finendo per autorizzare i cittadini a non sentirsi corresponsabili nell’ accoglienza.
Ecco alcuni veri numeri a proposito di bufale e psicosi immigrazione:
- 232 milioni di migranti nel mondo, il 3,2% della popolazione mondiale.
- 34,9 milioni i migranti in Europa, 4,9 milioni gli stranieri in Italia, di questi il 22,6% in Lombardia.
- 97.000 il numero di migranti fino al 31.08.2015 entrati in Italia , il 10-12% in più rispetto al 2014
La via preferita non è quella del mare per raggiungere l’Europa , solo quest’anno per cercare vita migliore, più umana , ne sono annegati 2.000. La maggior parte sono migranti comunitari che arrivano da noi attraverso treni o autobus. Nel 2014 gli arrivi sono stati circa 170.000 e 66.000 si sono fermati in Italia perché per la maggior parte è considerata nazione di transito.
Il 40% sono mussulmani, il 37% cristiani (di cui 9% cattolici, il 28% di altre fedi cristiane) e il 18,9% di altre religioni.
Il denaro che l’Europa mette a disposizione per l’immigrazione è di circa 35 euro al giorno per ogni migrante che vanno alle strutture che li accolgono. Al migrante restano 2,5 euro al giorno ( pocket money) per le spese quotidiane, per esempio quelle telefoniche per chiamare i parenti o prendersi una bottiglia d’acqua o altri beni di prima necessità. Una volta sbarcati vengono accolti nei centri di prima accoglienza, poi inviati nei centri per migranti o richiedenti asilo presenti sul territorio. In assenza di posti sul territorio i prefetti si rivolgono anche a strutture alberghiere, che soprattutto in bassa stagione, danno la loro disponibilità ad ospitare persone ( sono i cosidetti CAS centri per l’accoglienza straordinaria). Il Papa e i vescovi fanno appello alle parrocchie affinchè mettano a disposizione spazi adeguati per un’ accoglienza diffusa sul territorio di piccoli nuclei di persone 2-4 , 6 al massimo per favorire un approccio più sereno da parte della popolazione.
Anche quest’anno la Chiesa cremonese si prepara al Natale con un gesto concreto di solidarietà. L’attenzione è rivolta ai cristiani in fuga dalla Siria, attraverso la Chiesa latina di Antiochia, in Turchia, fortemente impegnata sul fronte dell’accoglienza. Una comunità legata già in qualche modo a quella cremonese in seguito al pellegrinaggio diocesano del 2010 con il vescovo Dante Lafranconi proprio in queste terre con forti momenti di condivisione nell’ Eucarestia. Ricordiamo che in seguito all’enorme numero di profughi in quelle regioni, la comunità di Antiochia è impegnata nell’accoglienza dei cristiani che non trovano posto nei campi profughi. Durante l’ Avvento le parrocchie della nostra diocesi si attiveranno per raccogliere fondi destinati a sostenere i progetti di questa comunità.
Caritas Parrocchiale Santa Marta