Il 13 novembre, ricorrenza di S. Omobono patrono della Dicesi di Cremona, verrà inaugurata la Sede della Caritas Parrocchiale “Santa Marta”.
Si conclude la prima parte di un cammino culminato con la creazione di un punto di riferimento per la promozione e la realizzazione della carità quale espressione della comunità cristiana.
Solo un primo passo che prefigura una strada lunga e disseminata di ostacoli.
Ma ora abbiamo un segno fisicamente presente, un segno che necessita della costruzione, giorno dopo giorno, di contenuti e di relazioni.
Un segno di attenzione e vicinanza ai più deboli che deve contribuire affinché la presenza cristiana nella nostra comunità sia viva e sappia rispondere alle sfide di un presente denso di difficoltà, come accoglienza delle persone concrete con la loro storia, le loro domande, i drammi e la ricerca di ragioni per vivere.
La Caritas non può e non deve essere il mezzo attraverso il quale si organizzano e si concretizzano le opera di carità ma deve viceversa essere uno strumento di sensibilizzazione e coinvolgimento dell’intera comunità cristiana affinché realizzi la testimonianza della carità sia al suo interno sia nel territorio in cui è inserita.
“La Caritas assume una prevalente funzione pedagogica: il suo aspetto spirituale non si misura con cifre e bilanci, ma con la capacità che essa ha di sensibilizzare la Chiesa locale e i singoli fedeli al senso e al dovere della carità in forme consone ai bisogni e ai tempi” (Papa Paolo VI, ai Presidenti delle Caritas Diocesane al Primo Convegno Nazionale della Caritas Italiana il 27 settembre 1972).
Mentre ci accingiamo ad inaugurare la Sede della Caritas attraverso la celebrazione eucaristica, fonte e culmine della carità, dobbiamo avere tutti piena consapevolezza della missione che ci attende.