Nella serata di domenica 14 marzo, alle ore 21 si è svolto in modalità online l’incontro del vescovo Napolioni con le coppie che stanno frequentando i corsi di preparazione al matrimonio. Alcune coppie di fidanzati hanno posto dubbi e domande riguardanti le ragioni della scelta coniugale, il perché questo “sì” valga la pena. Le risposte del Vescovo hanno posto in evidenza che il matrimonio è un progetto custodito da Dio, perché «è Lui che ci fa incontrare»; perciò la domanda “Ma chi te l’ha fatto fare?” spesso rivolta ai futuri sposi, sarà una provocazione utile e sempre viva, vero «motore di ricerca» nella coppia per poter cogliere i segni della sua presenza. Tra le altre domande poste a monsignor Napolioni quella sulla differenza tra matrimonio civile e religioso. In risposta, il Vescovo ha sottolineato che per il cristiano l’altro è dono di Dio, lo stupore, la vita che derivano dal «cementarsi» insieme sono dono di Dio: questa è la genesi di una ricchezza infinita che solo l’atto sacramentale può sprigionare. Il matrimonio è dunque dono anche nel mezzo della pandemia: «Il Covid costringe a ridimensionare la festa delle nozze. Quali aspetti sono essenziali?» hanno chiesto alcuni. Il Vescovo ha reagito così: «Spalmerete la festa negli anni che verranno, possa essere un cammino di festa!» ricordando che «L’essenziale siete voi e il sacramento; ciò che accade dentro e, se possibile, la coerenza con i segni che lo esprimono fuori». Nel dialogo con il vescovo Napolioni sono emerse anche le fatiche della quotidianità e la sfida che il matrimonio comporta: «Come poter perdonare?» oppure «Che cosa serve per mantenere vivo il dialogo in una coppia?». Monsignor Napolioni ha spiegato che il perdono di Dio si è reso palpabile nel corpo di Gesù crocifisso: «Come possiamo allontanarcene? Che razza di amore sarebbe quello che funziona finché va bene e non ricomincia a osare quando invece i conti non tornano?». Certo, bisogna darsi il tempo e «disintossicarsi» dalle etichette. Nel cammino, però, la coppia non è sola: per questo il Vescovo si è soffermato in modo particolare sull’importanza della Chiesa, un vero alleato. Per sopravvivere, anzi, crescere nei momenti di crisi è necessario lasciarsi aiutare ogni giorno dalla preghiera, la comunità e l’ascolto della Parola: «Quando siamo a frammenti, a pezzi, il Signore ci raccoglie, ci tiene insieme e ci ricostruisce». Ma la comunità è anche «famiglia di famiglie» ha affermato il Vescovo, stupendosi alla vista delle coppie ritrovatesi insieme: «I figli che ci dona il Signore non sono proprietà privata». L’ultima riflessione ha riguardato proprio la responsabilità genitoriale: «Il figlio custodisce un mistero, non sta ai genitori programmarne il futuro». Il Vescovo ha invitato i genitori a sostenere i figli alla scoperta della propria vocazione e a «dare impulso alla loro sana libertà». Monsignor Napolioni ha infine ribadito l’invito a essere protagonisti nelle comunità rivolgendo ai futuri sposi un particolare augurio per il cammino verso la Pasqua.