La Giornata di prevenzione dello spreco alimentare è stata celebrata per la prima volta in Italia il 5 febbraio 2014. Un appuntamento che si rinnova anche quest’anno, per la quinta volta consecutiva, sempre il 5 febbraio. Molto è stato fatto negli ultimi anni per sensibilizzare famiglie, imprese e consumatori e prevenire lo spreco di alimenti. E molto resta ancora da fare.
I numeri dello spreco
Ogni giorno, fra ciò che rimane nel piatto, nel frigorifero e nella dispensa di casa gli italiani gettano 100 grammi di cibo: una quota che moltiplicata per 365 giorni all’anno ci porta a 36,92 kg di alimenti, per un costo di 250 euro all’anno. A livello nazionale si sprecano circa 2,2 milioni di tonnellate di cibo in un anno, per un costo di 8,5 miliardi di euro, circa lo 0,6% del Pil.
I cibi più sprecati
Il pasto ‘incriminato’ è la cena, quando si spreca in media una volta e mezzo più che a pranzo. Guida la classifica dei cibi gettati la verdura, che ciascuno di noi sperpera ogni giorno in media per quasi 20 grammi, pari al 25,6% dello spreco totale giornaliero (in un anno significa sprecare 7,1 kg di verdure). Subito dopo arrivano latte e latticini con 13,16 grammi al giorno pari al 17,6% dello spreco totale giornaliero, per 4,8kg all’anno. A seguire la frutta (12,24 grammi) e i prodotti da forno (8,8 grammi). Le cause? Data di scadenza raggiunta o superata o prodotti andati a male (nel 46% dei casi) oppure cibo non gradito (26%).
Supermercati e ipermercati
Rilevazioni importanti anche dal monitoraggio sulla grande distribuzione. Pesa 9,5 kg/anno per mq di superficie di vendita lo spreco negli ipermercati, e 18,8 kg/anno per mq nei supermercati. Tradotto per ogni cittadino italiano significa una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite, vale a dire 55,6 grammi a settimana e 7,9 grammi al giorno. Il 35% di questo sperpero potrebbe essere recuperabile a scopo di alimentazione umana. In termini economici, l’incidenza dello spreco alimentare sul fatturato dei punti vendita è sotto l’1% per gli ipermercati, e arriva all’1,4% per i supermercati.
Mense scolastiche
Un altro studio ha coinvolto le mense di 73 plessi di scuola primaria. I dati evidenziano che quasi un terzo del pasto viene gettato, il 29,5%: si tratta di 120 grammi di cibo per ogni studente, a fronte di pasti che offrono circa 534 grammi di cibo pro capite. Lo spreco è ripartito fra avanzi dei piatti (16,7%), cibo intatto lasciato nella mensa (5,4%) e cibo intatto portato in classe (pane e frutta, 7,4%). L’alimento meno gradito dagli studenti è la frutta, mentre in testa al gradimento dei bambini troviamo il ‘secondo’ piatto.
Contro lo spreco
La giornata nazionale contro lo spreco alimentare quest’anno assume un valore particolare, perché diventa anche l’occasione per effettuare il primo ‘tagliando’ alla legge anti-sprechi varata nell’agosto del 2016. La misura, concepita sull’onda di quella messa in campo dalla Francia l’anno precedente, ha già mostrato di funzionare meglio.
Mentre Oltralpe, infatti, è stato introdotto un obbligo di donare e un regime sanzionatorio per chi non lo fa, in Italia – forti della presenza già consolidata del Terzo settore in questo campo – si è preferito mordere i rigori della crisi (e il conseguente aumento delle povertà) puntando su incentivi, sgravi e alleggerimenti burocratici destinati soprattutto alle aziende del settore alimentare che decidono di non gettare l’invenduto.
Ne sono scaturiti possibili sconti sulla Tari (la tassa sui rifiuti) nonché agevolazioni Iva e sulle imposte dirette, e una semplificazione delle pratiche burocratiche finalizzate alla donazione.
Alle catene di grande distribuzione si sono aggiunti circa 264mila negozi alimentari, bar e ristoranti. Le stime della fondazione Banco alimentare, la più grande realtà italiana di recupero del cibo e sostegno ai bisognosi, parlano in questo anno e mezzo di un aumento di ben oltre il 20 per cento del recupero di eccedenze dalla grande distribuzione, da settembre 2016 a settembre 2017, grazie ad un incremento delle donazioni e un aumento dei punti vendita: in 12 mesi sono state raccolte 4.103 tonnellate di alimenti contro le 3.147 precedenti.
Un fenomeno che funge da volano a tutto il mondo del volontariato impegnato nella lotta alla povertà. Il Banco alimentare ha distribuito nel 2016 ben 66.478 tonnellate di alimenti a 8.035 strutture caritative che aiutano 1.585.373 persone.