Esperienza missionaria in Camerun

Fufu, maka, Guecon, manioco, Moundi, pondou, Mbet… Sono solo alcune delle parole che le volontarie Martina Allevi, Chiara Raimondi, Martina Bonomi e Giulia Pedroni, accompagnate da suor Giulia Fiorani, hanno imparato a Ndoumbi, un villaggio a est di Yaounde, capitale del Camerun, durante l’esperienza di missione vissuta nella prima metà del mese di agosto, inserita nel progetto #CoseBelle24 che ha caratterizzato l’estate di numerosi giovani della diocesi in diverse parti del mondo.

Proprio a Ndoumbi nel 2002 è nata la missione delle Suore Adoratici del SS. Sacramento di Rivolta d’Adda che hanno aperto per la popolazione locale un centro di sanità e una scuola (materna, elementare e una scuola professionale di taglio e cucito). È qui che le giovani delle diverse parti della diocesi di Cremona hanno trascorso due settimane di servizio tra la gente e circondate (oltre che dalla natura e dagli insetti) dalla curiosità e dalla vivacità dei bambini che hanno partecipato al “cours des vacances”, il momento che precede l’inizio della scuola e durante il quale si consolidano le nozioni apprese durante l’anno scolastico. A loro il compito di partecipare alle lezioni e di giocare con i bambini nella seconda parte della mattinata. Invece, durante i pomeriggi, hanno avuto la possibilità di conoscere i bambini dei villaggi vicini a cui hanno proposto le fiabe di Cappuccetto rosso e dei Tre porcellini in versione teatrale.

Nella comunità Ndoumbi vivono cinque religiose dell’Istituto delle Adoratrici: suor Anne Marie, suor Francine, suor Hariette, suor Antoinette e suor Marie, che hanno aperto le porte della missione alle giovani cremonesi e, da buone padrone di casa, le hanno letteralmente accompagnate alla scoperta di questa realtà e all’incontro con la gente del posto, guidandole anche attraverso un territorio affascinante, passando dalla riserva degli scimpanzé fino al villaggio dei Pigmei nel bel mezzo della foresta.

Al rientro in Italia il pensiero va alla sua terra rossa, agli alberi alti, ai denti bianchissimi, alle treccine e agli abiti colorati, alle risate contagiose, agli ananas e banane a volontà, alla semplicità della sua gente e alla loro voglia di vita che, dicono, a loro mancherà molto.

Già prima della partenza le giovani volontarie erano consapevoli del fatto che non avrebbero portato un cambiamento drastico nella vita delle persone che avrebbero incontrato, ma tornano a casa sicure che l’amore che hanno condiviso troverà un posto nel loro cuore, così come quello ricevuto troverà un posto nel loro.

Fonte: www.diocesidicremona.it

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