L’elevazione musicale del 20 dicembre scorso è stata una bella serata dove, oltre alla meditazione, è stata per noi coristi occasione di soddisfazione e di analisi del lavoro svolto durante il 2014. Lungi da noi il desiderio di essere applauditi ma umanamente a volte un po’ di gratificazione non guasta. E’ stato condiviso, come ha sottolineato negli auguri natalizi il maestro e anche nostro amico Emanuele Magli, il sentimento prevalente che abbiamo provato durante il canto di quella sera: l’emozione.
Emozione non agitazione. Emozione del piacere del canto che loda il Signore. Quindi un’emozione che dà frutto perché coinvolge più in profondità la motivazione per cui ci piace cantare e cioè aggiungere quel piccolo tassello all’umile servizio per la liturgia comunitaria.
Un’emozione che vuole trasmettere emozione, riflessione, raccoglimento. Stati d’animo che con semplicità danno forma alla gioia della fede.
I sacrifici di un anno di impegni, dopo giornate di lavoro o di studio, assumono un valore diverso se orientati e vissuti con spirito di servizio. E questo è di sprono a continuare sulla strada giusta.
Diverse persone del pubblico, alla fine dei canti, ci hanno fatto notare che guardandoci da fuori si è notato l’affiatamento e il piacere di cantare; segno che è possibile smussare gli spigoli caratteriali e di convivenza inevitabili quando si lavora in gruppo e che l’umorismo che non ci manca è sempre un buon collante.
L’elevazione, iniziata dedicando i canti alla Vergine Maria venerata nella cappella della Madonna del Rosario restaurata in memoria di Roberta Ravera, sia di auspicio ad attrarre nuove leve, a continuare nel nostro servizio alla comunità con semplicità e con Maria a proteggere la nostra parrocchia.
“Vergin tutto amor o madre di bontade, o madre pia, ascolta dolce Maria la voce del peccator” (di Francesco Durante)
Lei ci porta sempre alla Fonte, a suo figlio Gesù, e poca o tanta che sia la nostra fede, sia di riflesso un buon motivo per continuare a lodarlo anche con il canto, quando lo facciamo bene e quando lo facciamo meno bene.
“Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni;
perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
(dal Salmo 47)
Per chi volesse rivivere la serata sono disponibili fotografie (qui) e registrazioni (qui).