Convegno diocesano sulla “Teoria dei Gender”

Domenica 18 maggio, a partire dalle ore 9, si terrà in Seminario a Cremona un convegno dal titolo: «Teoria del gender: abolizione dell’umano?»; l’annosa questione sarà trattata, da esperti molto competenti, dal punto di vista antropologico, culturale, scientifico e socio-politico. La giornata di studio, fortemente voluta dal vescovo Lafranconi, è promossa dagli uffici di pastorale familiare e scolastica, dalla Federazione Oratori, dal Centro culturale «S. Omobono», dall’A.Ge., dall’Azione Cattolica, dal Movimento per la Vita, dall’AESPI e da «Famiglia Domani».

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La Teoria dei Gender: cos’è

Negli attacchi odierni alla famiglia c’è qualcosa di radicalmente nuovo rispetto al passato. Questo qualcosa di nuovo si chiama “ideologia del gender”. Vediamo di cosa si tratta e perché si tratta di qualcosa di nuovo. Gender significa “genere”.

 Da sempre gli individui vengono divisi in uomini e donne sulla base delle loro differenze biologiche, infatti il sesso e il genere costituiscono un tutt’uno,  il termine  “genere” è  sempre stato adoperato come sinonimo di “sesso”. I generi venivano considerati due, come i sessi. Si parlava, per esempio, di “questioni di genere”, intendendo le questioni circa i rapporti tra uomo e donna nella società. Gli “studi di genere” consideravano le differenze e le complementarietà tra maschile e femminile. La “parità di genere” era la questione della parità di diritti e doveri tra uomo e donna. Anche le “pari opportunità”, da cui anche il ministero, erano intese in questo senso.

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La “Teoria del Gender” propone invece una suddivisione, sul piano teorico-concettuale, tra questi due aspetti dell’identità:
a) il sesso (sex) che costituisce un corredo genetico, un insieme di caratteri biologici, fisici e anatomici, maschili o femminili.
b) il genere (gender) che rappresenta una costruzione culturale, la rappresentazione, definizione e incentivazione di comportamenti che rivestono il corredo biologico e danno vita allo status di uomo, donna, gay, lesbo, trans, bisex e altri 17 generi, secondo lAustralian human rights commission.

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I generi sessuali: quanti e quali sono?

 Scarica/guarda l’articolo in PDF di Gianfranco Amato pubblicato sull’Avvenire del 7 aprile 2011

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Il genere, secondo questa teoria, diventa un prodotto della cultura umana, il frutto di un persistente adeguamento sociale e culturale delle identità, ed è per questo che un uomo può illudersi di “scegliere” di diventare donna e così via. In sostanza, il genere è un carattere appreso o che io scelgo a mio piacimento, non qualcosa di pre-esistente.

Il Dott. Roberto Marchesini, noto psicoterapeuta, in una intervista alla rivista Il Timone, parlando della “teoria del Gender” così esplica : «Innanzitutto si tratta di un atteggiamento di ribellione nei confronti della realtà che non può che aumentare la sofferenza e l’angoscia nell’uomo. Secondariamente, questa teoria porta ad una visione che muta radicalmente la natura dei legami relazionali. La relazione, anche sessuale, non è più il compimento di un progetto della natura umana, ma diventa questione di scelta, anche ideologica, sradicata dal livello biologico, persino variabile nel tempo. Infine, come è nel destino di ogni ideologia, anche la “teoria del gender” si sta trasformando quasi in una dittatura, che limita la libertà di pensiero e di espressione e discrimina chi non si adegua a questa visione dell’uomo».

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Una ideologia, totalmente in antitesi all’antropologia cristiana, che sta entrando prepotentemente nelle scuole attraverso dei manuali stilati dall’Unar o dei cicli di incontri dove si presenta un solo punto di vista, come è accaduto a Modena con Vladimir Luxuria: quello delle associazioni LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender). In più c’è un problema legislativo non da poco: secondo importanti giuristi il famoso decreto Scalfarotto (dal nome del suo relatore) in discussione al Senato prevederebbe di punire opinioni del tipo: «il matrimonio omosessuale non deve essere permesso» o «i bambini per crescere sani hanno bisogno di un padre o di una madre».

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In risposta a questo vero e proprio attacco all’uomo, la società civile si è mossa con forza: da una parte l’Associazione Genitori (A.Ge.) ha diffuso un decalogo che invita le famiglie a vigilare sui programmi delle scuole, dall’altra le “Sentinelle in Piedi”, un movimento apartitico e aconfessionale che si è rapidamente diffuso in tutta Italia (anche a Cremona e a Casalmaggiore), manifesta per la libertà di pensiero e per una concezione di famiglia naturale, tra l’altro sancita dalla Costituzione repubblicana.

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La battaglia è anzitutto culturale! Nessuna volontà di discriminazione delle persone omosessuali, alle quali va tutto il rispetto e la vicinanza della comunità ecclesiale, ma il desiderio di fare chiarezza su temi essenziali per il futuro della società.

Il decalogo di autodifesa dell’Associazione Genitori

Scarica/guarda il manuale di autodifesa in PDF

Manuale di autodifesa dall’aggressione gender

 Le Sentinelle in piedi: chi sono?

Scarica/guarda la presentazione in PDF del movimento da parte di Don Giuseppe Nevi

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La presentazione dell’iniziativa da parte di Don Giuseppe Nevi –  Responsabile diocesano per l’Ufficio per la Pastorale Familiare

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Carissime famiglie,

vi raggiungiamo per proporvi la partecipazione ad un evento importantissimo, visti i tempi che stiamo vivendo.

Si tratta di un Convegno sulla Teoria del Gender che sta subdolamente diffondendosi nella cultura, nei Mass Media e ha raggiunto attualmente il mondo scolastico.

La responsabilità educativa esclusivamente propria della famiglia non può essere delegata a nessuno, tantomeno allo Stato o alla scuola. Voi siete i primi responsabili della trasmissione di una  visione dell’uomo fondata nella ragione e nella fede, inscindibilmente.

Il futuro dei nostri figli è seriamente compromesso da teorie che tendono ad abolire la famiglia e che chiedono quindi alla famiglia stessa di opporvisi.

Quella del Gender in fondo è la definitiva maturazione di una azione partita da lontano e che vuole abolire ogni differenza per permettere al singolo individuo di essere il centro della propria vita, così da diventare in realtà fragile preda di qualsiasi tipo di potere politico ed economico.

Ciò premesso credo sia sufficiente per impegnarsi alla partecipazione attenta e attiva all’evento.

In parole povere è importante che voi famiglie possiate confrontarvi in maniera significativa e seria, in modo da diventare competenti sulle problematiche relative alla questione in oggetto. Sarebbe bello poteste anche godere di una presenza numerosa che può sicuramente incoraggiarvi……”

Per ragioni organizzative è richiesta l’iscrizione nominativa entro il 14/15 maggio.

Per iscriversi rivolgersi a Roberto Bardelli

  • Telefono: 036382471

  • e-mail: bardelli.roberto@alice.it

Il programma del convegno

 Scarica la locandina in PDF

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Ascolta l’intervista ad Alberto Zelger, presidente del MEVD (Movimento Europeo per la Difesa della Vita): “La teoria del gender: per l’uomo o contro l’uomo?” che illustra in modo molto semplice, ed al tempo stesso, molto chiaro la teoria del gender e le sue conseguenze.

 

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