Venerdì 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in tutte le chiese italiane si pregherà per i cristiani perseguitati nel mondo
PERCHE’ QUESTA GIORNATA DI PREGHIERA?
Lo ha stabilito la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, che in un suo messaggio dal titolo “Noi non possiamo tacere” mette l’accento sulle continue e tremende violenze di cui sono vittime centinaia di migliaia di cristiani nel mondo. “Se la mancanza di libertà religiosa – fondativa delle altre libertà umane – impoverisce vaste aree del mondo, un autentico calvario accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici; scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono l’umiliazione gratuita dell’emarginazione e dell’esilio fino all’uccisione. Le loro chiese sono profanate: antiche reliquie, come anche statue della Madonna e dei Santi, vengono distrutte da un integralismo che, in definitiva, nulla ha di autenticamente religioso”. Di conseguenza in queste zone la presenza cristiana – la sua storia più che millenaria, la varietà delle sue tradizioni e la ricchezza della sua cultura – è in pericolo: rischia l’estinzione dagli stessi luoghi in cui è nata, a partire dalla Terra Santa.
L’INDIFFERENZA DELL’EUROPA
Nel contempo la presidenza della CEI ritiene indispensabile “scuotere anche questa nostra Europa, distratta ed indifferente, cieca e muta davanti alle persecuzioni”. A fronte di un simile attacco alle fondamenta della civiltà, della dignità umana e dei suoi diritti, “noi non possiamo tacere”, ribadisce la presidenza della CEI. L’Occidente non può continuare a volgere lo sguardo altrove, illudendosi di poter ignorare una tragedia umanitaria che distrugge i valori che l’hanno forgiato e nella quale i cristiani pagano il pregiudizio che li confonde in modo indiscriminato con un preciso modello di sviluppo.
“A nostra volta, vogliamo che la preoccupazione per il futuro di tanti fratelli e sorelle si traduca in impegno ad informarci sul dramma che stanno vivendo, puntualmente denunciato dal Papa: Ci sono più cristiani perseguitati oggi che nei primi secoli”.
PERCHE’ QUESTO SILENZIO?
Perché c’è questo silenzio? «Forse perché – ha detto ai microfoni di Radio Vaticana il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco – non si ha più il coraggio di dirsi cristiani, non è più percepito, almeno da un certo pensiero unico tipicamente occidentale, un grandissimo valore, addirittura il proprio grembo, le proprie origini della propria cultura, della propria società. Dall’altra parte sicuramente anche per interessi di tipo economico che si ha paura a scontrare, quindi è meglio tacere e far finta di niente piuttosto che mettere in pericolo rapporti economici». Bagnasco ha richiamato la necessità di riportare, con ostinazione, certi fatti al centro dell’attenzione: «Faccio appello a tutti i media – perché sono i media che hanno a mio parere gli strumenti adeguati – perché ogni cinque minuti non si può più tollerare l’uccisione di una persona per ragioni di fede, per nessuna ragione, ma prima di tutto per ragioni di fede. Se i media fossero molto più presenti, attenti – ogni giorno oserei dire, se fosse il caso – per mettere all’attenzione del mondo – soprattutto per le nazioni occidentali che sono le più distratte intenzionalmente – questo fatto inaccettabile disumano, credo che i responsabili comincerebbero a pensare un po’ diversamente».
L’INVITO ALLA PREGHIERA
Lo spirito con cui anche la nostra comunità ecclesiale è invitata ad unirsi in preghiera in occasione della solennità dell’Assunta è di essere segno concreto di partecipazione con quanti sono provati dalla dura repressione.