Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato

Domenica prossima, 17 gennaio, si celebrerà, in tutte le parrocchie, la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Quest’anno la Giornata  avrà un particolare momento celebrativo nella regione Lazio e in particolare a Roma.
Domenica, infatti, circa 7.000 migranti e rifugiati,  provenienti dalle 17 diocesi del Lazio, di almeno 30 nazionalità, saranno in piazza San Pietro per partecipare alla preghiera mariana dell’Angelus presieduta dal santo Padre Francesco. Tra loro ci saranno anche 200 richiedenti asilo del CARA di Castelnuovo di Porto, con le bandiere delle diverse nazionalità presenti al Centro.
Dopo l’Angelus i migranti, attraversando la Porta Santa, parteciperanno, nella Basilica di S. Pietro, ad una solenne celebrazione liturgica presieduta da S.Em. il Card. Antonio Maria Vegliò, Presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, durante la quale consacrerà, per l’occasione, oltre 5.000 ostie realizzate da alcuni detenuti del carcere di Opera di Milano.

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IL TEMA

«Migranti e rifugiati ci interpellano. La risposta del Vangelo della misericordia». Questo il tema che papa Francesco ha scelto per la 102esima Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, che si celebra in pieno Giubileo.

Con la prima parte del tema, «Migranti e rifugiati ci interpellano», si vuole fare presente la drammatica situazione di tanti uomini e donne, costretti ad abbandonare le proprie terre. Non si devono dimenticare, per esempio, le attuali tragedie del mare che hanno per vittime i migranti. Di fronte al rischio evidente che questo fenomeno sia dimenticato, il Santo Padre presenta il dramma dei migranti e rifugiati come una realtà che ci deve interpellare. In questa linea si situa la bolla Misericordiae vultus quando afferma: “Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto (…). Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera di indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo”».

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Con la seconda parte del tema, «La risposta del Vangelo della misericordia», si vuole collegare in modo esplicito il fenomeno della migrazione con la risposta del mondo e, in particolare, della Chiesa. In questo contesto, il Santo Padre invita il popolo cristiano a riflettere durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale, tra cui si trova quella di accogliere i forestieri. E questo senza dimenticare che Cristo stesso è presente tra i “più piccoli”, e che alla fine della vita saremmo giudicati dalla nostra risposta d’amore», come si legge nel Vangelo di Matteo. Essendo discepola di Gesù, la Chiesa è sempre chiamata ad annunciare la liberazione a quanti sono prigionieri delle nuove schiavitù della società moderna. Siamo tutti chiamati a maturare nella consapevolezza che non può esistere misericordia senza giustizia. Chi vuole essere misericordioso deve anzitutto essere giusto e deve sentire riecheggiare dentro di sé quella “fame e sete di giustizia” di cui Gesù parla nel discorso della montagna.

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 Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle migrazioni

Messaggio papa Francesco

 L’intervento di Mons. Giancarlo Perego  direttore della Fondazione Migrantes

Intervento Perego

Glossario dei termini in materia di migrazione

Glossario

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