Adolescenti: il Vangelo incontra me

In ascolto del Vangelo

Morte e Risurrezione

Un’immagine guida

Aiutati dal quadro di Arcabas (pittore francese) riflettiamo sul significato della Resurrezione nella nostra vita…

Lettura del brano

Dal Vangelo secondo Matteo (28,1-10)

1Sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro. 2 Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. 3 Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. 4 Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. 5 Ma l`angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. 6 Non è qui.

E` risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. 7 Presto, andate a dire ai suoi discepoli: E` risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l`ho detto”. 8 Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’nnunzio ai suoi discepoli. 9 Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: “Salute a voi”. Ed esse, avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono. 10 Allora Gesù disse loro: “Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno”.

Cercando di capire…

Avevano deciso di imbalsamarlo

Avevano predisposto tutto per imbalsamarlo. Erno vecchie del mestiere le vestali della morte. Tocca sempre a loro, alle donne, riportarsi in grembo quel figlio dell’uomo che tanto amore e cura hanno allevato, fatto crescere, accompagnato. Scompaiono per un po’ dalla sua vita, ma quando te lo ammazzano, sono ancora loro che rientrano in campo per consegnarlo alla terra. Questa è la storia di ogni uomo, le donne della piazza Maggio in Argentina ancora non si danno pace, sono sempre in attesa di poter consegnare alla terra, almeno nel loro cuore, i figli, i nipoti strappati.

Ebbene, è un grido solo quello che si ode per i vicoli di Gerusalemme quel giorno dopo il grande sabato: hanno portato via il Signore. Il potere s’è fatto furbo, i funerali sono spesso più pericolosi dell’assassinio. I conti però tornano. Pilato aveva fatto mettere delle guardie perché non inventassero sublimazioni pericolose, mitizzazioni deleterie, tormentoni infiniti. Ma il corpo là non c’è più. Non sono solo le donne che lo dicono. C’è la visita ufficiale del Papa, Pietro, che constata l’assenza del cadavere; c’è un deposizione un po’ ridicola presso i carabinieri: ci siamo addormentati ed è venuto qualcuno a portarcelo via. Ma se dormivate, come fate a dire che qualcuno l’ha portato via? Sì, perché tu avresti qualche altra soluzione? Dai, lasciaci firmare, che torniamo in caserma. A quello gli ho squarciato il petto io e non ci potrà più nuocere, in giro per Gerusalemme non ne vedremo più nemmeno l’ombra. Invece lui si fa incontrare vivo. Lo incontrano le donne, lo vede Pietro, lo ascoltano di nuovo tutti gli amici. È lui, è Gesù, è ancora con noi. È una vita piena. Non è vero che ce ne dobbiamo ritornare a vivere come prima. Lui alla morte ha riso in faccia. Il Padre non lo ha abbandonato. È vero quello che ci aveva detto.

Ma allora la nostra vita cambia, il nostro dolore ha un senso. Non siamo a un eterno ritorno, non viviamo sotto un cieco destino. Chi consuma la vita nell’amore la continua piena, nuova, definitiva.

 

Questa vita mi interessa!

Tratto da D. SIGNALINI, Questo vangelo mi interessa

“Come mai è più facile pensare al crocifisso, commuoversi per le sue piaghe, piuttosto che lasciarsi amare dall’annuncio di Pasqua, che se ne va via, evanescente, come la fretta del ritorno al lavoro di questi giorni?

Siamo cristiani del venerdì santo, ma non della Notte di Pasqua. Facile è pensarti appeso al legno. Più difficile lasciarci sconvolgere dall’annuncio che nessuno quel mattino voleva credere.Tre donne erano venute da te quel mattino. Tre donne che ti avevano seguito, amato desiderato. Erano venute per portarti il loro amore in quei piccoli vasi.

Ma tu, dove eri Signore? Dove eri Signore? Non ci sei mai quando ti cerchiamo.

Non ci sei nelle terapie intensive, nelle vite sprecate di giovani che non ce la fanno più a vivere il non senso della vita….

Dove sei, Signore? La metà del nostro tempo la passiamo a cercarti. E l’altra metà a piangere lacrime nostalgiche del tuo passaggio.

Ti diverti a lasciarci soli? Ti piace lasciare l’uomo navigare nel buio della notte, notte senza meta, buio senza fine, muro senza appigli…

Incontro inatteso

Nella vita, in mezzo a migliaia di incontri banali scontati con gente mediocre, ogni tanto capita di fermarci accanto a un uomo degno di tale nome.

Questi angeli stupiscono per la loro veste bianca, il loro portamento signorile.

Uomo e donna angelo maschio o femmina non importa. Con la loro presenza rassicurante danno senso al nostro girovagare incerto. Angelo, per fortuna ti ho incontrato nel giardino della mia vita.

Anche se Lui non fosse risorto, quella mattina sarebbe bastato, per quelle donne, avere incontrato un angelo. Troppo sole erano. Un angelo sarebbe bastato per farle sentire di qualcuno.

Notizia assurda Inaudita:

Perché cercate tra i morti uno vivo?

L’avevamo deposto nel sepolcro noi, proprio noi! Con le nostre mani. I nostri occhi l’avevano visto cadere nella terra. E, invece non c’è più, non fa parte del regno dei morti ora c’è solo luce, luce di una vita che non finisce mai sempre insieme niente ci potrà separare dal Suo amore. Né la morte, né il futuro, neanche il dolore. Le donne, ascoltato l’annuncio della

Risurrezione…partono.

Neppure il tempo di pensare, di capire, di interiorizzare. Polvere che si leva del suolo dalle scarpe, correre, correre, senza sapere dove andare… Solo correre perché una parola così forte, così grande non può essere contenuta. Non può essere trattenuta. Gioia incontenibile di aver incontrato di aver trovato la presenza di Dio che come oro è sui piedi di coloro che portano lieti annunci al mondo. E il cuore scoppia di gioia. Perché tutto è cambiato, tutto è diverso. Perché Lui è nella loro anima e ci sarà per sempre.”

PER RIFLETTERE

1. Quali sono gli “Angeli” della nostra vita? Siamo stati capaci di ascoltare il loro annuncio

di Resurrezione e di accoglierlo?

2. Rileggi con calma il testo e sottolinea le parole che ti scaldano il cuore. Domandati: che

cosa vuol dirmi il Signore in queste parole?

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